Zabut, presentata la IV edizione. Dal 26 al 28 luglio a Santa Teresa di Riva

Santa Teresa di Riva è la location che ospita l'edizione 2019 dello Zabut International Festival, presentato in conferenza stampa dal sindaco Danilo Lo GiudiceSanta Teresa di Riva è la location che ospita l'edizione 2019 dello Zabut International Festival, presentato in conferenza stampa dal sindaco Danilo Lo Giudice

E’ stata presentata nel corso di una conferenza stampa la IV edizione di Zabut International Animated Short-film Festival, che quest’anno si svolgerà dal 26 al 28 luglio per la prima volta a Santa Teresa di Riva (Messina), nella suggestiva cornice del Parco Unità d’Italia della villa Crisafulli-Ragno.

La locandina di International Animated Short-film Festival

Oltre agli organizzatori del Festival erano presenti anche il sindaco del comune jonico Danilo Lo Giudice e l’assessore alla Cultura Ernesto Sigillo.
Il primo cittadino ha voluto sottolineare non solo l’importanza di ospitare un evento di respiro internazionale, ma ha anche auspicato la continuità negli anni di questa manifestazione, segnale evidente di come lui e l’amministrazione di Santa Teresa credono in questo progetto e desiderano sostenerlo anche in futuro.

E’ stato anche reso noto il programma del Festival: nelle prime due serate verranno proiettati, e votati dal pubblico, i cortometraggi selezionati per il concorso di quest’anno, che vedrà la partecipazione di 24 opere provenienti da 14 nazioni di tutto il mondo. Il “mappamondo” di Zabut si arricchisce di cinque nuovi stati per la prima volta in concorso: Libano, Israele, Croazia, Bulgaria e Taiwan.

Il festival si svolgerà presso il Parco Unità d’Italia

Tra gli autori di quest’anno, gli organizzatori hanno voluto sottolineare la presenza dei due registi italiani: Lucia Bulgheroni, tra i premiati a Cannes 2019 dalla Cinefondation, e Donato Sansone, uno dei più importanti, innovativi e premiati autori dell’animazione sperimentale internazionale.

I 24 brevi film del concorso affrontano con tecniche diverse, dalla stop-motion al 3D, dal disegno “tradizionale” nelle sue forme più varie a tecniche ibride e visionarie, una moltitudine di temi e narrazioni: lo sberleffo surreale, l’ironia fulminante, il racconto di formazione, l’apologo sulle libertà negate e la forza rivoluzionaria dell’arte, l’adolescenza con le sue crisi, l’handicap, la satira, le ossessioni del quotidiano, la musica.

La terza serata, infine, sarà dedicata alle premiazioni, ai giurati ospiti, al teatro e alla musica dal vivo che accompagnerà la visione di corti d’animazione del cinema muto. Protagonisti saranno il sassofonista Carmelo Coglitore, il batterista Federico Saccà e l’attore e autore teatrale Tino Caspanello. Le serate saranno presentate dall’attrice Nella Tirante.

La Giuria internazionale quest’anno è composta da Andrijana Ruzic, storica e critica di cinema d’animazione, Nico Bonomolo, regista e illustratore e Joshua Held, cartoonist e animatore. Proprio Held, sarà il protagonista dell’evento speciale “Opere animate” in programma sabato 27 luglio alle ore 18.00, dedicato al cinema d’animazione che incontra l’opera lirica.

Nella serata finale del festival, in programma domenica 28 luglio, saranno consegnati il premio Zabut per il miglior corto (che si aggiudicherà 1000 euro), il premio alla migliore colonna sonora originale (400 euro) e il premio del pubblico.
Oltre i premi ufficiali del Festival, sarà consegnato anche un premio esterno da parte del Cinit-Cineforum Italiano al cortometraggio che “meglio rappresenta i valori della solidarietà e dell’inclusione”.

La conferenza stampa è stata anche l’occasione per presentare il manifesto ufficiale di Zabut, realizzato da Antonello Mantarro, è un omaggio “storico” al paese che ospita l’evento, S. Teresa di Riva, che deve il suo nome alla regina Maria Teresa d‘Austria. E’, inoltre, un omaggio “geografi­co” in quanto racconta la natura del paese stesso, paese di mare, dalle cui acque emerge una regina con una corona avente due torri come estremità, torri raffigurate anche nell’araldo comunale. E’, infi­ne, un omaggio al mondo surreale, dove dei capelli si trasformano in pellicola blu per sciogliersi fra le onde del mare e raccontare così, oltre al luogo fi­sico, anche il mondo fantastico che si trova al centro dei corti che partecipano al Festival.

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