Il vice allenatore Gennaro Di Carlo e il suo rapporto con la Sicilia: “L’Orlandina è una grande opportunità”

Gennaro Di Carlo è arrivato in punta di piedi nella sua nuova casa. L’assistente allenatore di Giulio Griccioli insieme a David Sussi all’Upea. Napoletano verace di sangue siculo, cresciuto a pane e pallacanestro, ama le auto, gli sport e il cibo, non poteva che arrivare a Capo d’Orlando!
Chi è Gennaro?
“Sono una persona molto semplice, con i suoi lati positivi e negativi. Dei positivi, lascio parlarne gli altri, dei negativi potrei fare un elenco lunghissimo…sono permaloso, testardo, impaziente… bastano, no??”
Se non ci fosse stato il basket, dove saresti e cosa avresti voluto o potuto fare?
“Magari un pilota di Formula1 o di Rally!”
Torniamo all’inizio della carriera. Cosa ti ha spinto a fare l’allenatore di pallacanestro? Racconta i tuoi inizi.
“A Caserta ho giocato nel settore giovanile della storica Juve (quella dello scudetto). Si viveva con il mito di Gentile ed Esposito, giovanissimi casertani doc che sfidavano le leggende di D’Antoni, Larry Wright, Marzorati, Riva, Meneghin, Petrovic, Sabonis. Vivevamo con quel modello da raggiungere. Resomi conto che non sarei mai potuto minimamente diventare di quel livello, decisi di smettere di giocare. Fu così che iniziai ad allenare nel 1990 a soli 17 anni sempre nel settore giovanile della Juve Caserta. Per me è il lavoro migliore al mondo, ma ogni giorno mi domando… ho fatto bene a sceglierlo???”

Il vice allenatore dell'Upea Orlandina Gennaro Di Carlo

Il vice allenatore dell’Upea Orlandina Gennaro Di Carlo

C’è qualcuno cui vuoi dire grazie? Perché?
“A Virginio Bernadi (il mio procuratore), perchè non ha mai smesso di avere fiducia in me, anche nei momenti più bui della mia carriera. A Giulio Griccioli, perchè mi ha fatto avvertire la sua stima soprattutto dopo il mio esonero di Scafati. Alla famiglia Sindoni, per l’opportunità concessami quest’anno, che spero di ripagare contribuendo con il mio lavoro a raggiungere la permanenza in A1, che sarebbe per noi come vincere uno scudetto”.
Qual è l’insegnamento più importante ottenuto tramite la pallacanestro?
“Nulla è impossibile nel basket come nella vita. Aver chiaro gli obiettivi da raggiungere, essere determinati nel perseguirli, ed essere convinti di poterli realizzare sono il segreto delle grandi imprese”.
Segui o pratichi altri sport? Quali e cosa ti piace di ognuno di essi?
“Seguo tutte le discipline sportive e le relative manifestazioni importanti. Le gesta sportive dei grandi campioni mi lasciano sempre senza fiato, mi emozionano al punto da farmi venire la pelle d’oca (vedere Nibali scalare i Pirenei, cogliere la sua concentrazione nell’ascoltarsi, nel capire quando è il momento di dare il colpo di grazia, ad esempio è un momento unico). Dietro i grandi campioni, ci sono sempre grandi uomini. Mi piace osservare anche lo stato d’animo degli sconfitti. E’ in quei momenti che spesso si costruiscono i grandi successi. Riuscire ad apprendere dalle sconfitte è la chiave. Ultimamente, purtroppo non pratico tanto sport. Confido però nelle capacità del nostro preparatore Walter Allotta per ritornare in forma al più presto…!!! Walterinoooooo!!!”
Quali sono le tue passioni o i tuoi hobby oltre la pallacanestro? In quali momenti preferisci dedicarti a una piuttosto che a un’altra? Perché?
“Mi piace tanto andare sui go-kart, mi aiuta a scrollare un pò di tensione. Appena posso, infatti, ne approfitto e vado. Sfoglio spesso riviste d’auto, anche quelle d’epoca. Le mie preferite sono le spider (FIAT 124, Alfa Romeo, Morgan, MG). Il mio sogno è comprarne una e ristrutturarla facendo del fai da te”.
Sei scaramantico? Se si, hai un rituale pre/post gara? Possiamo sapere quale?

L'allenatore campano

L’allenatore campano in panchina

“Anche se credo che siano atteggiamenti da “deboli”, devo riconoscere che da buon meridionale “terrone” lo sono! (ride, ndr) Mai passare per primi quando attraversa il gatto nero!!! Ovviamente i riti scaramantici pre gara non si rivelano! “
Sei un tipo impulsivo o riflessivo?
“Ho imparato col tempo a tenere sotto controllo la mia impulsività. Mi fido tanto del mio istinto, ma per limitare gli errori bisogna spesso contare fino a 10 e riflettere…”
Per te l’Orlandina è..?
“Una grande opportunità di crescita professionale e personale. La Sicilia nella sua interezza mi affascina. Sono mezzo sangue siculo (mio nonno materno era di Avola, mia nonna materna di Messina). L’intelligenza, il talento e la creatività delle persone di questa terra mi hanno sempre attratto. E’ territorio di tanti personaggi che sono o hanno rappresentato l’eccellenza nei loro settori. Dallo sport, al cinema, all’arte, alle canzoni, insomma artisti a 360°”.
Il tuo piatto preferito?
“Pesce. Senza dubbio!! Spero di mangiarne tanto..ahahahahah”.
Provata la cucina siciliana? Della gastronomia sicula cosa ti piace di più?
“Provata e riprovata! Sono venuto diverse volte in vacanza qui e poi con mia nonna originaria messinese, le pietanze erano tutte di matrice siciliana”.
Come ti trovi ai fornelli? Il tuo cavallo di battaglia?
“Ai fornelli devo dire che me la cavo abbastanza bene. Ho imparato da autodidatta nel periodo in cui sono stato a casa forzatamente dopo l’esonero di due anni fa. Devo dire che sono favorevolmente sorpreso da me stesso. Riesco a preparare delle buone pietanze sia cucinando dei primi che dei secondi piatti. Direi che il ragù e lo spezzatino con i piselli sono tra i miei cavalli di battaglia, qualcuno mi dice anche la pasta con i fagioli, ma no so.. Ogni volta in cucina per me è una sfida e cucinare per altre persone mi stimola molto…”.

Di Carlo ai tempi dell'esperienza a Scafati

Di Carlo ai tempi dell’esperienza a Scafati

Il luogo che ami di più?
“Il mare. In tutte le sue forme, mi piace molto anche d’inverno. Sogno un giorno di mettere in mare un mio piccolo gozzetto (barca di piccole dimensioni, ndr) per poter vedere la terra ferma dall’acqua in qualunque periodo dell’anno. Devo dire che ho apprezzato questa estate anche la montagna. Sono stato a Canazei e ho fatto un’escursione a piedi fino ad arrivare nella Val Duron, uno spettacolo che mi ha lasciato meravigliato”.
Meglio un babà o una granita?
“Un babà con la granita no??“
Film preferito?
“Vado spesso al cinema. I generi che preferito sono la commedia (film con protagonista Totò su tutti) e l’azione. Il film che amo più di ogni altro è “I signori della truffa”.
Canzone preferita?
“Englishman in New York di Sting!”
Cosa ne pensi delle nuove tecnologie di comunicazione? Passi tanto tempo su internet? Se si, come?
“Bellissima domanda. In realtà per rispondere ci sarebbe bisogno di un dibattito. E’ il tema ricorrente dei giorni d’oggi. Perchè sono così diffusi i social network? quali sono le motivazioni che spingono tantissime persone a vivere praticamente attaccati alla rete come fosse una dipendenza? Un problema che sto affrontando e al quale sto cercando di trovare risposta, giacché sono padre di due bimbi. Francamente non sono molto d’accordo con l’uso che spesso se ne fa ogg, detesto i selfie ad esempio! Mi rendo conto, però, che non posso vivere emarginato dalla società e credo che si possa usarla in maniera intelligente senza lasciarsi travolgere dalla mania del “nulla”.
Cosa ti fa veramente felice e cosa ti manda in bestia?
“Due cose mi rendono felici: vedere i miei figli sereni e riuscire a ripagare le persone che mi concedono fiducia e che credono in me. Mi fa imbestialire vedere come certe persone sottovalutino l’intelligenza altrui cercando di ottenere spregevoli e futili vantaggi”.
Il motto a cui t’ispiri o nel quale ti identifichi.
“Ne ho diversi: “Meglio una brutta verità che una bella bugia”; “Chi di speranza vive, disperato muore”; e per orgoglio partenopeo: “’O napulitano se fà sicc’ ma nun more!!!” (della serie è difficilissimo abbattermi…!!) Almeno ci provo….!”

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