Ultimo giro di campo per Fiorello. Barcellona si unisce e si stringe nel ricordo

FiorelloIl feretro di Fiorello sotto la Gradinata

La nostra professione ci impone di essere asettici e di non lasciarci mai trasportare dalle emozioni. L’ho sempre fatto o, perlomeno, ci ho provato. Ma stavolta no, non ci riesco proprio. Per il semplice fatto che Antonio era, per me, un amico. Una persona buona, mite, dal sorriso disarmante nella sua assoluta e totale semplicità. Gli bastava che il suo sorriso fosse ricambiato, magari davanti a un buon caffè. Tanti sono i ricordi che mi legano a lui.

Fin dai miei primi anni barcellonesi, lo ricordo sempre dietro la porta del “D’Alcontres – Barone”, lato mare, con il suo immancabile “Uno e due, concentrati!” a spronare i “suoi” ragazzi verso la vittoria. E poco importava se ultimamente le cose non andavano esattamente per come immaginava per la sua amata Igea Virtus. Lui c’era sempre. Lì, al suo posto. Semplicemente esemplare.

Gradinata

La Gradinata piena per Antonio Bucolo, conosciuto da tutti come Fiorello

Definirlo un’icona del mondo giallorosso non è affatto esagerato, anzi. A “Fiorello” tutti volevano bene. Quando lo incontravi a bordo della sua bicicletta per le vie della città, era naturale abbassare il finestrino e fargli la classica battutina, chiamandolo con uno dei nomignoli scherzosi che ci si scambiava nei tanti momenti di allegria. E ti manca tantissimo passare da uno dei luoghi in cui lui era solito stazionare e non trovarlo lì.

Nel pomeriggio di lunedì, allo stadio, ha ricevuto il saluto che meritava. I ragazzi della tifoseria organizzata, riunitisi per l’occasione, sono stati eccezionali. Lo hanno aspettato in gradinata, mentre il suo feretro faceva l’ingresso nella pista d’atletica del “D’Alcontres – Barone”. Applausi a scena aperta come per un vero beniamino della tifoseria. Perché questo era Fiorello. “Salta con noi, Antonio Fiorello” si cantava per festeggiare ogni vittoria casalinga. Oggi dapprima gli hanno urlato “Fiorello, ci senti?” e poi giù il coro “Antonio vive con noi”.

Fiorello

La maglia dell’Igea Virtus sul feretro di Fiorello

Persino i fuochi d’artificio per lui, il “Capo area magazzino”, che sicuramente da lassù, usando una delle sue espressioni, avrà detto: “Questa è magia!”. Una magia proseguita anche davanti alla Basilica di San Sebastiano, dove un maxischermo ha trasmesso le immagini più belle di Fiorello in giallorosso sulle note di “Grande Amore”, il successo del gruppo “Il Volo”. E poi ancora cori, fuochi d’artificio e fumogeni giallorossi a colorare la piazza. Poi il tragitto verso il cimitero. Sul Ponte Longano, il suono del clacson di un autobus della Viaggi Fiore che tante volte ha accompagnato l’Igea Virtus nelle sue trasferte.

Un ultimo viaggio da grande, grandissimo, quale Antonio era. E quale sarà sempre nei ricordi di ciascuno di noi. Perché la magia, quella vera, l’ha fatta lui riunendoci tutti in un unico abbraccio. Ciao Antonio, buon viaggio. A noi mancherai tantissimo. Da lassù, insegnaci ad amare la nostra città e anche questa squadra, al di là del risultato e dalla categoria. Incondizionatamente. Come solo tu sapevi fare. Ciao, amico mio.

Benedetto Orti Tullo

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