Sant’Agata, l’entusiasmo di Ferotti dopo il Giarre: “Ora può accadere di tutto”

Alessio Ferottiil difensore del Sant'Agata Alessio Ferotti

Il  Sant’Agata ingrana la quinta e accorcia sulla capolista. Vittoria al cardiopalma per i nebroidei che superano un combattivo Giarre per 3-2, al termine di un’autentica girandola d’emozioni durata oltre 90 minuti, portandosi a meno quattro dalla capolista Paternò che, a sua volta, è stato fermato sul pari dal Real Belvedere Siracusa. Tutto riaperto, quindi, a quasi un mese dallo scontro diretto del “Fresina” quando sotto Natale in pochi avrebbero pronosticato una riapertura del torneo con il Paternò che poteva contare su un rassicurante più nove sulla diretta inseguitrice. Il Sant’Agata, però, ci ha sempre creduto, continuando a seppellire avversari a suon di gol.

Ferotti esulta dopo il gol con il Giarre

Contro il Giarre è arrivata la prova che questa squadra è in grado di portare a casa anche le vittorie “sporche” e sofferte, quelle che valgono doppio: “Eravamo perfettamente consapevoli delle difficoltà che poteva crearci il Giarre – dichiara il giovane difensore biancazzurro Alessio Ferotti, autore del gol che ha sbloccato la contesa – in piena corsa play-off e con la Coppa Italia di Eccellenza già in bacheca. Capitan Curcuruto e compagni sono stati bravi a raggiungerci due volte, ma noi abbiamo dimostrato di possedere una marcia in più, per carattere ed organizzazione di gioco. Speravamo in un mezzo passo falso del Paternò, ed è arrivato. Da qui alla fine può accadere di tutto, l’importante è cercare di mettere sempre più fieno in cascina – conclude – per tentare il ribaltone al vertice”.

Partenza al fulmicotone dei messinesi, che rompono gli indugi al 4’: corner di Tiscione ed inzuccata di D’Angelo a fungere da “sponda” per Ferotti, lesto ad appoggiare in rete. Colpito a freddo, il Giarre si rimbocca le maniche e perviene al pareggio, otto minuti dopo: lancio in profondità di Curcuruto, la retroguardia locale rinvia corto e Cocimano, ben appostato al limite, fa partire un velenoso fendente che non lascia scampo a Riccardo Ferrara. I padroni di casa tengono i nervi ben saldi, si vedono annullare una marcatura di Iraci per presunto fuorigioco, e, ad un quarto d’ora dall’intervallo, guadagnano un penalty (contatto in area ospite tra Leotta e Tiscione), che lo specialista Concialdi trasforma di precisione.

Nella ripresa, il Città di Sant’Agata aumenta la pressione in zona offensiva, sciupando un paio di occasioni. Gli etnei tengono botta e, a sorpresa, agguantano il provvisorio 2-2 con un gol capolavoro di Urso, molto contestato dai santagatesi, per un’incomprensione tra l’arbitro calabrese Lenti ed il secondo assistente Fardella, inerente l’assegnazione di una rimessa laterale. L’illusione del Giarre (orfano, nel recupero, del subentrato Capitao, espulso per un fallo di reazione su un avversario), dura, però, poco. La situazione di equilibrio moltiplica le energie del Città di Sant’Agata, che continua ad insistere e viene premiato al 55’: Iraci sfonda sulla corsia di sinistra e pennella un bel cross per l’accorrente Romeo, che insacca da pochi passi, facendo strabuzzare gli occhi alla nutrita tifoseria del “Biagio Fresina”.

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