Per il centrocampista Giuseppe Rizzo è finalmente tempo di vacanze, che sta trascorrendo in serenità nella sua Messina, anche se spesso sono i tifosi per strada a parlargli di calcio: “Mi sto godendo un po’ di relax in famiglia, con i bambini, in attesa di notizie dalla società. Avevo già dato la mia disponibilità a proseguire l’avventura in giallorosso a fine campionato. Anche perché ogni volta che incontro i tifosi per strada mi chiedono sempre quando tornerò e se ho già firmato…”.
L’Acr riparte dal tecnico Gaetano Auteri, che come Rizzo aveva iniziato l’ultima stagione a Pescara, in un girone che è stato però dominato da Modena e Reggiana. Poi il ritorno sullo Stretto, dove aveva giocato soltanto in “Primavera” nel lontano 2008: “Ho scelto Messina per fare una pazzia e giocare finalmente nella mia città, considerato che non ci ero mai riuscito in prima squadra. Il mister ama un gioco offensivo e quindi ritengo che proporrà anche qui il 3-4-3, il suo modulo base. Lavora molto a livello fisico: io mi sono trovato bene anche se a Pescara mi sono aggregato soltanto dopo il ritiro”.
La stagione che si è chiusa ad aprile gli ha regalato una doppia soddisfazione: “Sono molto contento per la conquista della salvezza e per avere realizzato il gol decisivo. Quando sono arrivato a gennaio c’erano un po’ di cose da sistemare ma abbiamo lavorato tutti insieme per un unico obiettivo, giocando grandi partite e raggiungendo un traguardo meritato. Non a caso sento ancora spesso i compagni”.
La partita con il Taranto ha regalato ovviamente la gioia più ambita: “Il ricordo più bello è ovviamente il gol sotto la Curva. Lo attendevo da tanto e sugli spalti c’erano mia moglie, i miei figli, parenti e amici. Ne ho tanti tra i tifosi. La settimana prima della gara è stata assurda. Tanta gente mi aveva detto che avrei segnato e quando ho visto la palla entrare non ci credevo, è stata un’emozione incredibile”.
L’estate è iniziata da svincolato perché è decaduto il precedente accordo con il Pescara: “Avevo firmato un contratto pluriennale, ma per fare scattare il rinnovo automatico dovevo raggiungere un certo numero di presenze, ma questo non è avvenuto”. Se a Messina le gare disputate negli ultimi quattro mesi sono state undici, in Abruzzo tra campionato e Coppa Italia Rizzo non è andato oltre quota 14.
Prima di diventare finalmente “profeta in patria”, un vero e proprio giro della Penisola. Esperienze significative con Perugia, Vicenza e Triestina ma anche con due rivali storiche del tifo giallorosso, a Reggio Calabra e Catania, in due squadre che peraltro hanno vissuto un’estate particolare: “Ho giocato tanti anni nella Reggina. Con amaranto e rossazzurri c’è ovviamente la rivalità dei tifosi messinesi, ma io in campo sono stato un professionista e ho sempre dato il massimo”.
Rizzo adesso attende soltanto una chiamata e nuovi stimoli: “Sinceramente ho avuto tutto e ho vissuto una carriera importante. Qui a Messina c’è appena stata l’ufficialità del nuovo allenatore e del direttore sportivo, per cui adesso inizieranno a chiamare i calciatori. Al mio futuro chiedo soltanto un bel progetto”.
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