Le discipline motociclistiche presentano, rispetto ad altre discipline sportive, un più alto rischio intrinseco, derivante dalla presenza del mezzo meccanico e dall’ambiente in cui si svolgono.
Fino ad oggi solamente i guanti, gli stivali e le protezioni presenti all’interno dei capi da moto erano considerati dispositivi di protezione individuale (DPI o PPE – Protective Personal Equipment) e quindi sottoposti a certicazione da parte della comunità europea. Ma le cose sono destinate a cambiare e potremo dire addio a capi d’abbigliamento tecnico di scarsa qualità! Nei giorni scorsi infatti, il Parlamento Europeo ha deciso che in futuro tutti i capi destinati all’uso motociclistico, in vendita nel vecchio continente, dovranno essere considerati DPI e sottostare a dei precisi standard in fatto di sicurezza. Questi parametri imporranno un livello minimo di resistenza alle abrasioni e agli urti. Oltre a migliorare la sicurezza del pilota, questa nuova decisione tutela anche il
consumatore, che al momento dell’acquisto saprà che tipo di protezione potersi aspettare da quel determinato capo.
La ricerca, lo sviluppo e l’evoluzione dei materiali hanno portato oggi a poter usufruire di dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) sempre più efficaci e confortevoli e che rispondono alle esigenze di sicurezza dei piloti: casco, occhiali, tuta, guanti, ginocchiere/tutori, gomitiere, pettorine, back-protector/paraschiena (OBBLIGATORIO nel MiniEnduro), stivali, neck-brace/collare.
“Durante la gara, i piloti dovranno portare i seguenti indumenti di protezione in tessuto o in pelle (o di materiale equivalente): pantaloni lunghi, maglia e/o giacca a maniche lunghe, stivali fino al ginocchio e guanti. […] i piloti devono indossare un casco di protezione che calzi perfettamente, in buono stato ed in conformità con le norme vigenti. Quando un pilota è in sella ad un motociclo, il suo casco deve essere correttamente fermato con cinturino.” Articolo 516, parte decima dell’Annesso Enduro 2018.
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