Rabbeni: “Sciotto mi aveva chiamato già a dicembre. Raffaele un tecnico che stimo”

Luciano RabbeniLuciano Rabbeni ai nostri microfoni

Autore di una tripletta nella prima amichevole estiva, Luciano Rabbeni si è segnalato nel migliore dei modi a pochi giorni dall’arrivo a Messina. L’attaccante nisseno è apparso subito in ottime condizioni: “Era soltanto la prima uscita, ancora ci dobbiamo conoscere e dobbiamo immagazzinare i meccanismi dell’allenatore che ci fa lavorare tanto e ci aiuta. Non a caso ha raggiunto risultati importanti con l’Igea ottenendo i playoff per due anni di fila. Quest’anno a Messina, però, si dovrà puntare a qualcosa di più importante dei playoff”.

Luciano Rabbeni

Sciotto e Luciano Rabbeni: ancora una stretta di mano per il presidente dell’ACR

Il 4-3-3 sembra in questa fase la base di partenza. “Ad oggi con gli uomini a disposizione stiamo provando questo modulo, poi vedremo. Il mister è talmente bravo da saper studiare varie situazioni e provare meccanismi nuovi. Il lavoro giorno per giorno è quello che ripaga più di ogni altra cosa”.

Per Rabbeni l’inserimento in gruppo è stato davvero agevole: “Ritrovo Porcaro con cui ho vinto un campionato a Lentini e Cossentino che era mio compagno a Latina. Parto, dunque, avvantaggiato. In una squadra è fondamentale il gruppo perché dà sempre una spinta in più. Lavorando giorno dopo giorno si raggiungono i risultati, senza fare troppe chiacchiere e proclami”.

Peppe Raffaele

Il tecnico dell’ACR Messina Peppe Raffaele. Esordio contro la sua Igea il 26

Il suo nome era stato già affiancato all’ACR quando si parlava di Cozza allenatore, poi la concretizzazione dell’affare anche dopo che la scelta è ricaduta su Raffaele. Il diretto interessato, anzi, ammette: “Già lo scorso anno a dicembre mi chiamò il presidente Sciotto sotto la gestione Modica. Quest’estate c’era questa situazione di Cozza, che avevo avuto alla Sicula Leonzio. Ora sono qui anche per il mister Raffaele che stimo, è una persona preparata”.

Se ha spesso cambiato squadre, anche due volte l’anno, il motivo è semplice: “In Serie D si arriva a dei punti della stagione, specialmente al Sud, in cui purtroppo non si viene pagati ed a volte bisogna far dei cambiamenti, anche se non voluti. Spero (sorride ndr) che non avvenga qui, sono nella Sicilia che amo e in una buona società”.

Quali gli scenari in vista del prossimo torneo? Al via tante piazze prestigiose, in attesa di conoscere la composizione dei gironi: “Bari e Avellino faranno delle corazzate, anche la Turris ha operato bene. Secondo me è comunque meglio ritrovarsi in un campionato competitivo in cui giocarsela”.

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