Orlandina, Sussi: “Mancata continuità dopo l’ottimo avvio. Si vince di squadra”

Orlandina BasketDavid Okereke tra le sorprese d'inizio stagione

Amarezza in casa Infodrive. L’obiettivo era partire col piede giusto ma l’impatto col campionato di serie B non è stato semplice anche per via di assenze e infortuni. Coach David Sussi è consapevole dove la squadra ha pagato dazio: “Iniziare il campionato con una sconfitta casalinga fa molto male ma bisogna anche essere onesti e fare i complimenti a Vicenza. Il rammarico è rappresentato dal fatto di non essere stati continui per quarantacinque minuti dopo un ottimo primo quarto, quando abbiamo giocato realmente di squadra e ci siamo passati bene la palla. Dopo aver toccato la doppia cifra di vantaggio abbiamo smesso di giocare, probabilmente anche alcuni cambi da me ordinati hanno inciso negativamente”. 

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Abbraccio di gruppo per l’Infodrive Capo d’Orlando

Partita prima ripresa poi persa all’overtime, a dimostrazione del carattere della squadra ma anche della necessità di trovare una linea di continuità nel corso della gara: “Abbiamo perso il ritmo, siamo andati sotto nel punteggio non trovando più continuità. Con i nervi, il cuore e il sostegno del pubblico abbiamo ripreso la partita arrivando all’overtime ma in questo momento Vicenza ha dimostrato di avere più energie e intensità in campo. La consapevolezza è che abbiamo molto lavoro da fare. Tutti vogliono vincere in questo campionato, per cui occorre anche la decisione nel volersi imporre in queste gare. Occorre anche efficacia nel produrre la propria pallacanestro”.

Nessun riferimento agli assenti, seppur di peso. Il piano pre-partita non è riuscito in toto e l’avversario di turno ha meritato il successo: “Parlo soltanto dei giocatori presenti che hanno fatto sia cose buone che meno buone, penso ad Okereke e Passera che hanno dato tutto ma non è bastato per imporci a livello di collettivo. Dobbiamo puntare sulla nostra difesa ma abbiamo subito 90 punti, i rimbalzi concessi a Vicenza hanno dato seconde opportunità al loro attacco senza contestare i tiri. Il piano era quello di negare ad alcuni loro tiratori comodi canestri, ricorrendo alla difesa o incoraggiandoli al tiro in specifiche zone di campo”.

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Passera in cabina di regia

Il tifo è una componente essenziale su cui puntare. Infatti anche in B i sostenitori hanno risposto presente: “Dobbiamo essere uniti e compatti, lo abbiamo fatto soltanto a sprazzi e se la squadra non ha recepito questo è un mio errore. Bisogna capire che soltanto assieme possiamo esprimere il meglio di noi e non con le individualità. Sul pubblico ho ben poco da dire: la storia dell’Orlandina racconta che quando c’è da fare una difesa o sbucciarsi un ginocchio per recuperare un pallone i tifosi non fanno mancare il supporto. La loro passione è risaputa, non devo fare appelli ma dobbiamo vincere le partite per farli divertire, perché è quello che conta”. 

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