#Nonsiamosoli, l’Università vicina a bambini, famiglie e anziani pure a distanza

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L’Università di Messina ha messo a disposizione la piattaforma, già attiva per lo svolgimento delle attività didattiche, che consente la connessione contemporanea di numerosi utenti che possono interagire, per ampliare i servizi da erogare alla cittadinanza.

“Grazie al supporto del personale dell’Ateneo, che non smetterò di ringraziare – ha detto il Rettore Salvatore Cuzzocreaè possibile anche far sentire meno soli i bimbi, soprattutto quelli con bisogni speciali, e le persone in età avanzata. In questo momento particolarmente critico, il Centro di Ricerca e di Intervento Psicologico dell’Università di Messina è riuscito ad ampliare i servizi di intervento psicologico che fornisce da oltre un anno. È possibile realizzare queste iniziative soltanto grazie ad un lavoro di rete che vede la compartecipazione di tutti. Ringrazio il personale amministrativo, e soprattutto gli operatori del CIAM che supportano il funzionamento della piattaforma, tutte le Associazioni e i singoli cittadini che continuano ad operare insieme a noi nell’interesse comune. Distanza sociale non significa isolamento”.

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L’ateneo organizza lezioni interattive per i bambini da coinvolgere a distanza

Accanto alla consulenza psicologica online tramite Skype e utenza telefonica, l’Ateneo messinese ha promosso tre nuove iniziative online: #imparoemidiverto – Scuola Interattiva – Attività specifica per bambini con bisogni speciali; #distantimavicini – attività ludiche, ricreative, educative finalizzare principalmente alla socializzazione rivolta a bimbi di 6-10 anni; #nonsiamosoli – attività specificatamente dirette agli adulti.

A presentare l’iniziativa #imparoemidiverto la responsabile scientifica Rosa Angela Fabio: “In questo periodo di emergenza è stato necessario chiudere buona parte dei Centri che abitualmente ospitano le persone con disabilità e ridurre al minimo i servizi di supporto alle famiglie. I genitori quindi sono rimasti soli a doversi prendere cura dei propri bambini, spesso senza le competenze necessarie a fornire loro le stimolazioni necessarie a favorirne lo sviluppo. Per questo motivo è nata la Scuola interattiva. Dal momento che i ragazzi disabili non possono frequentare i centri o le scuole, il progetto ha l’obiettivo di portare sia l’insegnante sia la classe presso le abitazioni dei ragazzi. Grazie alla piattaforma interattiva Microsoft Team dell’Università di Messina è possibile modulare momenti in cui il conduttore parla direttamente ai ragazzi, momenti in cui i ragazzi si salutano fra di loro e momenti in cui vengono presentati contenuti educativi (fiabe, canzoni e apprendimenti relativi ai concetti di base)”.

Università

L’Università di Messina ha avviato progetti online per favorire alcune categorie speciali di soggetti

Melania Mento è invece la responsabile scientifica dell’iniziativa #distantimavicini: “La nostra idea è di garantire ai bimbi di 6-10 anni la possibilità di interagire con i loro coetanei e impegnare un po’ di tempo con attività ludiche, ricreative, educative, finalizzate principalmente alla socializzazione. Abbiamo contattato diverse associazioni, professionisti, volontari che hanno subito dato la loro disponibilità ad offrire gratuitamente diverse attività adeguate all’età. Grazie al loro aiuto abbiamo potuto proporre tre diverse tipologie di attività. Gioco: intrattenimento con esperti animatori, attività ludiche di gruppo e di gioco ricreativo, visita “virtuale” dell’orto didattico e dirette con gli animali; Movimento del corpo: ginnastica dolce, yoga per bambini e genitori, balli di gruppo; Creazione guidata: laboratori creativi di cucina, lettura e creazione di fiabe, decoupage e art attack con materiali semplici”. 

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Tra gli obiettivi anche il coinvolgimento degli anziani, che rischiano di restare soli

Rosalba Larcan, direttore del Centro, ha invece aggiunto: “Nel corso delle consulenze psicologiche telefoniche e via Skype effettuate dal Cerip in questo periodo di emergenza abbiamo ricevuto numerose chiamate di anziani che soffrivano il disagio di non poter incontrare i loro coetanei per scambiarsi emozioni e sensazioni, di non poter, insomma, condividere con loro questa esperienza e che esprimevano il timore di perdere i loro abituali contatti sociali. Sappiamo bene infatti, che, nonostante il supporto dei familiari, per gli anziani rinunciare alle proprie routines, perdere le proprie connessioni sociali può rappresentare una condizione di rischio di insorgenza di stati depressivi o del loro acuirsi nel caso in cui fossero già presenti o latenti. Dare la possibilità a queste persone di continuare a interagire con i loro amici o di farsene di nuovi e avere con loro momenti di incontro e di confronto può quindi rappresentare al contempo un fattore di prevenzione e di promozione del benessere loro e dei loro familiari. L’utilizzo della piattaforma resa disponibile dall’Ateneo messinese anche per promuovere queste iniziative ben si presta a favorire momenti di incontro, anche visivo, con gruppi di persone affini. Anche chi non abbia dimestichezza con le nuove tecnologie sarà guidato inizialmente ad una familiarizzazione con esse, dando un valore aggiunto all’iniziativa. Diversi professionisti hanno dato la loro disponibilità, consentendoci di offrire diverse occasioni di incontro, confronto con medici specialisti, attività motorie di gruppo, stimolazioni cognitive, incontri a tema, ma anche, ovviamente, momenti di socializzazione autogestite”. Tutti i dettagli delle iniziative sono consultabili sul sito http://www.cerip.unime.it mentre per iscriversi alle attività va inviata una e-mail a cerip@unime.it.

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