Nibali al Gran Galà: “Riporterò in Italia la maglia gialla”

Gran Galà Ciclismo

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La 29esima edizione del Gran Gala Ciclistico Internazionale è andata in scena con successo,  con un pienone di pubblico al Teatro Accademia di Conegliano, segno di un ritrovato entusiasmo sulla spinta delle imprese di Vincenzo Nibali, ospite d’onore della serata, considerato il re di fatto della stagione appena conclusa (anche se le statistiche dicono altro).

E’ ovviamente il vincitore del Giro d’Italia, affiancato sul palco dal giovane compagno di squadra Fabio Aru, a raccogliere l’applauso più fragoroso. “Il podio finale del Giro a Brescia è stato il momento più bello della stagione, immerso in un clima e un’atmosfera incredibile. Desideravo vincere il Giro con tutte le mie forze, ed esserci riuscito mi riempie d’orgoglio.”

Per l’anno prossimo, però, lo Squalo sogna in giallo: “Il Tour de France l’unico grande giro che mi manca, e già due anni fa riuscii a centrare il podio su un percorso che non mi favoriva: quest’anno voglio partire per provare a vincerlo, lo devo a tutti i tifosi italiani che mi sostengono con calore.” Cosa lo attenderà sulle strade della Grande Boucle, Vincenzo lo scoprirà il prossimo 23 Ottobre, quando sarà svelato il percorso della prossima edizione: la ASO, rappresentata a Conegliano da Jean Michel Monin, non lascia trapelare alcuna anticipazione.

Impossibile, però, non tornare sul tema mondiale: “Sono più deluso del 4° posto a Firenze rispetto al secondo alla Vuelta – confessa Nibali, vincitore al Gran Gala del Premio Speciale “Atena d’Argento”-GP Barnabò Pietro e del Premio Italia Professionisti – GP Banca della Marca – nel finale ho provato a giocarmela, sapendo di essere meno veloce di Valverde, e non ho risposto allo scatto di Rui Costa pensando che l’avrebbe fatto lo spagnolo. Ha detto che non aveva le gambe, ma in salita non sembrava”

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Giornalista sportivo, iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Grande appassionato di ciclismo, che segue da anni per la nostra testata