Milan-Messina, dieci anni dopo… nel racconto di Giampà e Zampagna

Dieci anni fa. Era il 22 settembre 2004 quando il Messina battè per 2-1 il Milan a San Siro, centrando la vittoria più importante della sua storia. Una serata da brividi. Le reti di Giampà e Zampagna a ribaltare l’iniziale vantaggio rossonero firmato da Pancaro. La squadra di Ancelotti, con i vari Kakà, Shevchenko e Inzaghi, battuta dagli straordinari ragazzi di Mutti. Alla fine fu festa giallorossa nella scala del calcio: emozioni allo stato puro. Riviviamo quei momenti con le testimonianze dei due marcatori di quella indimenticabile sfida.

L'esultanza di Giampà a San Siro

L’esultanza di Giampà a San Siro

Domenico Giampà: “Mi vengono i brividi a ripensare a quella partita. A fine gara, analizzando il mio gol, dissi che è quasi impossibile che potessero riuscire alla perfezione degli schemi studiati in allenamento, pure quando si affronta una formazione Allievi, figuriamoci a certi livelli. Quella giocata del gol dell’1-1, con Zampagna e Sullo, l’avevamo provata il giorno prima e ci riuscì addirittura contro la squadra più forte d’Italia e in quel momento d’Europa. Il massimo per noi, ed è stato giusto che abbiamo vinto. Fu una gioia indescrivibile imporsi a San Siro, anche perchè non se l’aspettava nessuno. La vincemmo soprattutto mentalmente. In quel campionato avevamo esordito a Parma, sfidando poi Roma e appunto Milan. In estate pensavamo che nelle prime tre partite avremmo potuto fare ben poco, invece arrivammo a San Siro tranquilli per i quattro punti collezionati nelle prime due giornate. Nel primo tempo giocavamo sempre la palla e quando abbiamo subìto il gol di Pancaro siamo tornati a centrocampo quasi sorridendo. Invece poi nacque la rimonta… In quella stagione incontravamo sempre squadre composte da grandi campioni, poteva capitare che almeno nel girone d’andata qualcuno ci sottovalutasse, prima di conoscerci bene. La sana paura che faceva tremare le gambe sapendo di essere inferiori e di dover reggere il confronto ci portava a dare il 110%. In questo modo chiudemmo quel torneo al settimo posto”.

Il gol di Giampà

Il gol di Giampà

Riccardo Zampagna: “Giocavamo a San Siro contro il Milan e mi presi la soddisfazione di realizzare al 14’ della ripresa il gol che dette la vittoria al Messina per 2-1 dopo che il mio amico, Mimmo Giampà, aveva siglato la rete del momentaneo pareggio. Non so descrivere quello che provai, quello che passò per la mia mente in quei momenti straordinari ma posso assicurare che fare un gol al Milan è stata fonte di grande gioia. In quei momenti mi sono sentito padrone del mondo! Ascoltare, poi, in televisione i complimenti di Ancelotti e di Galliani è stata musica per le mie orecchie. Io, umile centravanti di provincia, aveva fatto gol alla Scala del Calcio, allo stadio Meazza di Milano. Ed alla corazzata Milan. Straordinario! Strano a dirsi ma di quel giorno più del gol mi è rimasto impresso il pre-partita. Arrivammo allo stadio in anticipo ed avevo una voglia matta di fumarmi una sigaretta, un rituale usuale per me ed espletato in tanti anni di calcio. Mi misi alla ricerca di un posto tranquillo per poterlo fare lontano dagli occhi indiscreti delle telecamere. E dopo aver girato negli spazi immensi di San Siro mi fermai in uno che sembrava assolutamente tranquillo. Non feci in tempo ad accendere la sigaretta che quel silenzio fu rotto dal rombo di un motore che subito si materializzò come il pullman del Milan. Iniziarono a scendere e guadagnare la via degli spogliatoi i giocatori rossoneri con tanto di giacca e cravatta e questo contrastava con il mio abbigliamento costituito da una tuta e, tra l’altro, nemmeno trattata nel migliore dei modi. Provai un senso di imbarazzo subito svanito perché insieme a me c’era il preparatore atletico, Renato Scarpellino, anche lui intento a soddisfare il proprio vizio. Nell’immediato prepartita l’imbarazzo si tramutò in impotenza, in un senso di inferiorità: tutti i giocatori rossoneri si trovavano nello spazio antistante gli spogliatoi e solo quando dalla regia audio diffusero, attraverso gli altoparlanti, una musica trascinante, incalzante uscirono tutti insieme per iniziare il riscaldamento sul terreno di San Siro. Tutto organizzato nei minimi particolari, nei dettagli e tutto ciò creò in me il timore di una pesante sconfitta. Ed, invece, fummo noi i protagonisti grazie anche alle felici intuizioni di Bortolo Mutti, che studiò una soluzione tattica (4-1-4-1) molto efficace e adottò la marcatura ad uomo di Zanchi su Kakà che così non ebbe la possibilità di giocare tanti palloni. Una bella serata, insomma, quella milanese, per noi e per i 5.000 tifosi messinesi che ci avevano seguito in terra lombarda, conclusa con una diretta televisiva con la Domenica Sportiva direttamente dallo Stadio. Ed in quella circostanza Boniek riconobbe la mia abilità realizzativa sconfessando quella sua precedente dichiarazione. “Adesso so chi è Riccardo Zampagna! Complimenti”, affermò l’ex bianconero. Sapere che un mio beniamino come Boniek si era ricreduto sulle mie capacità professionali mi fece estremamente piacere e, soprattutto, chiuse un antipatico incidente diplomatico” (tratto dal libro “Il calcio alla rovescia”).

Il tabellino. MILAN-MESSINA 1-2
MILAN: Dida; Cafu, Nesta, Maldini, Pancaro; Gattuso (st. 16′ Serginho), Pirlo (20 s.t Rui Costa), Seedorf; Kakà; Shevchenko, Inzaghi (st 25′ Tomasson). In panchina: Abbiati, Coloccini, Kaladze, Ambrosini. Allenatore: Ancelotti.
MESSINA: Storari; Zoro, Conte, Rezaei, Parisi; Rafael (st 16′ Donati), Zanchi, Sullo, Coppola (st 39′ Cucciari), Giampà; Zampagna (st. 31′ Amoruso). In panchina: Eleftheropoulos, Aronica, Iliev, Di Napoli.
Allenatore: Mutti
ARBITRO: Rosetti di Torino
RETI: st 8′ Pancaro, 9′ Giampà, 13′ Zampagna.
Ammoniti: Gattuso, Zoro

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