Messina battuto dall’Avellino. Kanoute colpisce, è 0-1 al “Franco Scoglio”

GonçalvesGonçalves cerca di difendere un possesso (foto Paolo Furrer)

La squadra di Capuano, condizionata dalle assenze, cede il passo agli irpini che trovano il vantaggio al 32′ con il senegalese sugli sviluppi di un corner e controllano le operazioni nella ripresa. I giallorossi, mai realmente pericolosi dalle parti di Forte, scivolano al penultimo posto in classifica, agganciati dalla Fidelis Andria. 

Simonetti

Simonetti in proiezione offensiva (foto Paolo Furrer)

Il pre-partita: Dopo una settimana difficilissima e i tre casi di positività al Covid riscontrati nel gruppo squadra il Messina in piena emergenza affronta al “Franco Scoglio” l’Avellino. Il ritorno di una grande classica a distanza di ben dodici anni dall’ultima volta in riva allo Stretto. Quattordicesima giornata di campionato e necessità di punti per i giallorossi, scivolati al terzultimo posto in seguito al successo del Latina. Capuano (ex tecnico dei “lupi”), privo di quattro pedine chiave come Damian, Morelli, Fazzi e Baldè, recupera almeno Sarzi Puttini, al rientro dalla squalifica e adattato sulla corsia destra con Goncalves sul versante sinistro. In avanti, pur non al meglio, il tandem composto da Adorante e Vukusic, anche loro assenti nella gara di Catanzaro. Tra gli irpini allenati da Braglia, sesti in classifica alla vigilia di questo turno e in netta ripresa dopo un avvio stentato di campionato, c’è l’ex Silvestri dal 1’. Nel 4-2-3-1 Micovschi, Di Gaudio e Kanoute a supporto della punta Maniero.

Lewandowski

La prima conclusione respinta da Lewandowski sul gol (foto Paolo Furrer)

La cronaca: Lunga fase di studio iniziale, in cui a prevalere è il tatticismo. Il Messina si segnala per un buono spunto di Goncalves sulla fascia mancina, mentre l’Avellino non sfrutta il primo corner del match con il tentativo di Matera sul quale libera l’area la difesa giallorossa. Sia dalla curva sud che dal settore ospiti si alzano cori a sottolineare il bel gemellaggio esistente ormai da tanti anni tra le due tifoserie. In campo, invece, le emozioni continuano decisamente a latitare. Al 30’ Fofana spedisce in angolo sventando la minaccia sull’azione Maniero-Di Gaudio che per vie centrali stavano per sorprendere la difesa del Messina. Sugli sviluppi del tiro di bandierina seguente battuto da Tito, al 32’, Kanoute porta però in vantaggio gli irpini insaccando dopo la miracolosa respinta di Lewandowski che aveva salvato in tuffo sulla sfortunata deviazione di testa all’indietro del proprio compagno Carillo. Dopo il gol dell’1-0 dell’Avellino, autentica doccia gelata, il Messina prova subito a reagire, ma la punizione di Goncalves dal vertice destro termina abbondantemente alta. Al 40’ conclusione larga di Fofana da fuori area. Si va al riposo con gli ospiti a condurre, avendo concretizzato la prima occasione.

Avellino

Kanoute può fare festa (foto Paolo Furrer)

Novità alla ripresa nel Messina: dentro Russo per Catania e attacco rinforzato. I padroni di casa non riescono però a creare grattacapi agli avversari, né a pescare Vukusic e Adorante, l’Avellino controlla e continua a proporsi in avanti. La difesa giallorossa fa buona guardia su Di Gaudio, pericolo numero uno, murato in corner. Al 21’ l’accelerazione dell’ex Carpi, che aveva colto il Messina sbilanciato, rischia di mandare tutti nel panico, ma Celic lo ferma provvidenzialmente. Distefano rileva Gonçalves. Capuano cerca nuove soluzioni, ma il Messina non punge. Al 28’ Lewandowski evita il raddoppio volando a deviare sugli sviluppi di un angolo sulla girata di D’Angelo. Tre minuti più tardi Adorante tenta di tacco sul pallone ricevuto da Distefano, Forte blocca: è il primo tiro del Messina verso la porta avversaria. Triplo cambio di Braglia che manda in campo Mignanelli, Aloi e Plescia. Busatto per Celic, Capuano inserisce un’altra punta per provare gli ultimi assalti. Speranze vane perché il tempo scorre, l’Avellino gestisce palla (di Mignagnelli, alta, l’ultima conclusione del match) e il Messina incassa la seconda sconfitta di fila che lo fa scivolare al penultimo posto, agganciato dalla Fidelis Andria. All’orizzonte ci sono adesso due fondamentali scontri diretti, a Latina e poi in casa proprio contro i pugliesi. Per gli irpini, viceversa, la prima affermazione esterna del torneo dà nuova linfa alla rincorsa alle posizioni nobili della classifica.

Avellino

Le bandiere biancoverdi nel settore ospiti (foto Paolo Furrer)

Il tabellino. Messina-Avellino 0-1 
Messina (3-5-2): Lewandowski; Celic (41′ st Busatto), Carillo, Mikulic; Sarzi Puttini, Catania (1’ st Russo), Fofana, Simonetti, Goncalves (25’ st Distefano); Vukusic, Adorante. A disp. Fusco, Rondinella, Fantoni, Konate, Marginean. All. Capuano.
Avellino (4-2-3-1): Forte; Rizzo, Dossena, Silvestri, Tito (35’ st Mignanelli); Matera (41′ st De Francesco), D’Angelo; Micovschi (20’ st Bove), Di Gaudio (35’ st Aloi), Kanoute; Maniero (35’ st Plescia). A disp. Pane, Aloi, Sbraga, Mastalli, Gagliano, Messina. All. Braglia.
Arbitro: Collu di Cagliari (assistenti Miniutti di Maniago e Centrone di Molfetta)
Marcatori: 32’ pt Kanoute (A).
Note – Ammoniti: Catania (M), Simonetti (M). Recupero 1’ pt, 4′ st. Spettatori totali: 1.270 (con 265 ospiti). Incasso: 11.668 euro.

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