Marina di Ragusa, si dimette il dg Calogero: “L’8 luglio si premi l’onestà”

Marina di RagusaNunzio Calogero, dg del Marina di Ragusa

Il direttore generale del Marina di Ragusa, Nunzio Calogero, ha rassegnato le sue dimissioni alla vigilia delle ultime due gare delle stagione contro Acr Messina e Rende, nelle quali si deciderà il destino degli iblei, attualmente penultimi in classifica e alle prese con diversi casi di positività al Covid. “Come nelle favole, e in genere penso anche nella vita, a tutto c’è un inizio ed a tutto c’è una fine. Troppo semplice ed entusiasmante vivere esclusivamente di inizi. Il mio è stato un cammino lungo, arduo, impegnativo sotto tutti gli aspetti, a tratti estenuante e forse troppo coinvolgente e sacrificante perché in questi anni ho sempre posto il Marina e le mie responsabilità da dirigente sopra qualsiasi cosa” si apre così la lunga lettera aperta di Calogero su Facebook.

Marina di Ragusa

Il Marina di Ragusa pesantemente colpito dal Covid

Poi il passaggio chiave: “Premesso che la mia decisione di lasciare a fine stagione è maturata già qualche mese fa per diverse dinamiche che esporrò più avanti, se è vero che nelle favole c’è sempre un lieto fine, nella mia di esperienza purtroppo sono costretto e devo abbandonare in un periodo non troppo positivo, anzi direi “positivo” per taluni aspetti, perché il mio isolamento domiciliare imposto dal contagio al maledetto Covid-19, non mi permette di essere vicino, di capire, di rapportarmi e di conseguenza di proporre e supportare le decisioni del caso che necessitano di responsabilità, lucidità e prese di posizione, e chi mi conosce sa bene che questo mi rende inerme e mi fa star male perché sono stato abituato, soprattutto nei momenti difficili, a metterci la faccia e a prendermi le responsabilità per tutto e tutti, sempre”.

Calogero fa infine riferimento al processo che vedrà imputate, tra le altre, Troina, Licata, Acireale e Rotonda: “Peraltro, inutile girarci attorno, l’obbiettivo prefissato ad inizio stagione, per i motivi vari e giudiziari noti, anche quando non si riuscisse a raggiungerlo sul campo, cosa che spero e della quale sono fiducioso, con molta probabilità si raggiungerà in tribunale l’8 luglio, dove la lealtà, l’onestà, la correttezza e la nostra serietà, valori che ci hanno sempre contraddistinto, saranno premiati a discapito della disonestà e dello schifoso modo di interpretare calcio da parte di altri addetti”. 

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