Ludovica Conti: “Che emozione la B2. Il Torretta come una seconda famiglia”

Conti e SergiLudovica Conti (a muro) con la palleggiatrice Carmen Sergi

Per la messinese Ludovica Conti la stagione che si è conclusa da poche settimane non può essere catalogata come tutte le altre. Non soltanto per la pandemia del Covid-19, che ha portato alla chiusura anticipata dei campionati, ma anche perché ha rappresentato per lei l’esordio assoluto in quarta serie. Con la maglia delle crotonesi del Volley Torretta ha calcato i campi della B2 e, dopo un breve periodo di ambientamento, si è subito integrata nella nuova realtà. L’abbiamo sentita in questi giorni di quarantena per farci raccontare le sue impressioni sulla stagione.

Il sogno del debutto in un campionato nazionale è diventato realtà. Che ricordi ti ha lasciato? 
Volendo usare uno slogan è stata “breve, ma intensa”. Scherzi a parte, mi ha trasmesso tante emozioni positive, sia sul campo che nel rapporto con le ragazze del Torretta. Quando si gioca da tanto tempo, pensi di abituarti un po’ a tutto quello che caratterizza il nostro sport: squadra, partite, società, trasferte e invece non è così, poiché ogni anno fa storia a parte e trasmette sempre nuove emozioni e stimoli”.

Ludovica Conti

Ludovica Conti alla battuta

L’inserimento nel Volley Torretta è stato immediato oppure ha richiesto tempi più lunghi del previsto?
“Quando sono arrivata, non ho avuto neanche il tempo di capire dove fossi e con chi. Sin dall’inizio mi hanno accolta come una figlia, dal mister alle compagne di squadra, dai dirigenti ai proprietari della struttura in cui alloggiavamo. Per dirla breve, Torretta per me è stata una seconda famiglia”.

Da matricola, vi stavate ben comportando: terzo posto con vista sui playoff. 
“La società ci aveva posto come obiettivo il mantenimento della categoria e invece quasi senza accorgercene ci siamo ritrovate in piena corsa playoff. Questi risultati sono stati il frutto di un percorso naturale, fatto di tanti allenamenti, determinazione e voglia di fare bene. Se metti il cuore in quello che fai vinci in partenza. Questo è quello che è successo a noi”.

Ludovica Conti

Ludovica Conti in una fase di riscaldamento pre-partita

C’è un segreto dietro al vostro bel campionato?
“Soltanto la forza del gruppo, e non mi riferisco unicamente alla squadra o alle singole giocatrici, ma a tutti coloro che ci permettevano di essere ogni giorno in palestra a lavorare in serenità. Dirigenti che ci trasmettevano tranquillità, sempre disponibili a venire incontro alle nostre esigenze, mai avvertito pressioni. Con una tale sintonia i risultati non potevano che esserne la logica conseguenza”.

Come avete vissuto lo stop definitivo della stagione? Prevalgono la soddisfazione per quanto fatto vedere sul campo o i rimpianti per quello che potevate ancora raccogliere?
Eravamo in piena corsa, vicinissime all’obiettivo e in un solo momento è svanito tutto. Tra l’altro mancavano soltanto due partite allo scontro diretto per il terzo posto contro Comiso. Eravamo cariche in vista di una trasferta che avrebbe potuto proiettarci sempre più vicine ai play off. Alla fine però ci rendiamo conto che lo sport si è dovuto fermare davanti a un qualcosa di impensabile, la pandemia che ha cambiato la vita di tutti noi. Ma se ripenso a quanto sono stati belli e intensi questi pochi mesi, alla fine credo che è più forte la soddisfazione per quello che abbiamo costruito”.

Volley Torretta

Le ragazze del Volley Torretta celebrano un successo

Come stai trascorrendo la quarantena per il Coronavirus?
“In Sicilia con i miei genitori. Per fortuna sto proseguendo i miei studi universitari, per cui sono molto impegnata e non avverto la noia, in più sto continuando a svolgere in casa attività fisica per tenermi in movimento. A noi giocatrici l’inattività prolungata non fa bene al fisico né alla mente. Non riesco ancora a realizzare quello che è successo, mi sembra surreale. Tant’è che quando il nostro dirigente, dopo le prime disposizioni del governo, ci comunicò che potevamo rientrare a casa e che ci saremmo rivisti forse la settimana entrante, risposi che la settimana successiva ci saremmo rivisti per preparare le partite. Avevo sottovalutato la reale dimensione del dramma che stiamo vivendo”.

Quanto cambieranno le abitudini di vita una volta usciti dalla pandemia?
Il cambiamento ci sarà perché ha toccato tutti i settori senza alcuna distinzione. Lo sport avrà serie difficoltà economiche, dal momento che le società si appoggiavano a vari sponsor per impostare la stagione e vi è il rischio che debbano rivedere i loro programmi. Dal punto di vista fisico sarà faticoso riprendere i ritmi. Ci siamo fermati a metà stagione, ci vorrà una lunga preparazione per arrivare all’inizio del prossimo campionato in una condizione ottimale. Bisogna fare tanta attenzione soprattutto a distribuire bene il carico di lavoro, perché siamo come tante macchine ferme da molto: quando si rimettono in moto ci vorrà del tempo per carburare. Personalmente non mi sto fermando un attimo, così da non farmi trovare impreparata”.

Mondo Giovane

Ludovica Conti in azione con la maglia del Mondo Giovane

A bocce ferme che voto daresti alla vostra stagione?
“Tirando le somme, direi che meriterebbe un bel dieci. Senza questo blocco sono sicura che ci saremmo tolte tantissime altre soddisfazioni. Non ci mancava nulla e avevamo tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo. A livello personale, posso dire che sono molto contenta di quello che ho fatto sino a quando si è giocato. C’erano ampi margini di crescita in vista della parte conclusiva del campionato”.

Che idea ti sei fatta della B2, che non avevi ancora mai giocato?
“Il livello mi è sembrato abbastanza alto: ci sono squadre più attrezzate e altre meno, ma il divario non era così netto. Dovevi sempre mantenere alto il livello di attenzione e soprattutto non adagiarti mai sugli allori per fare risultato. Spero di poter continuare a dare il mio contributo in questa categoria”.

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