La Betaland vuole prolungare il percorso di crescita. Di Carlo: “Prioritario mantenere la propria anima”

Orlandina-Reggio EmiliaDi Carlo da indicazioni ai suoi giocatori - foto R. Fazio

In casa Betaland Capo d’Orlando il coach Gennaro Di Carlo ha perfettamente chiaro il momento che la società sta vivendo, quali siano le problematiche ma soprattutto le possibilità che si sono aperte per la stagione 2017-18, e non solo dal punto di vista tecnico, dopo un campionato esaltante. Queste le sue dichiarazioni rilasciate all’Ufficio Stampa paladino.

La stagione che ci stiamo apprestando ad affrontare, tutto quello che oggi stiamo facendo rappresenta la conseguenza di un processo iniziato già da tempo”, dice Di Carlo.

Ci piacerebbe continuare a portare avanti quelle idee che ci hanno permesso di costruire quella che io ho definito una sorta di ‘catena di montaggio’: ovvero, costruire un sistema tecnico che consenta al club di far crescere giocatori che possono migliorare e anche muoversi in relazione alle esigenze di mercato, senza per questo subire grandi scossoni“, analizza il capo allenatore orlandino.

Stojanovic, uno dei riconfermati in casa Betaland

Un perfetto esempio di questo ragionamento è rappresentato da quanto avvenuto nella passata stagione con la cessione di Bruno Fitipaldo e l’innesto di Nikola Ivanovic, che aveva caratteristiche un po’ diverse, senza snaturare la squadra”.

Sono giorni, settimane molto intense proprio per quanto riguarda il mercato, cercando di definire il roster che andrà ad affrontare un’annata che sarà strategicamente molto importante. “L’anno prossimo vuole essere un passo avanti, perché la prossima stagione ci regala una straordinaria opportunità” – prosegue il coach – “dovremo misurarci ancora con il campionato, dove vogliamo confermare quanto di buono abbiamo già saputo esprimere, e stiamo anche lavorando per l’Europa: una cosa che, a mio parere, diventa anche un acceleratore del processo di sviluppo dei giocatori, se è vero che tra gli obiettivi della società c’è anche quello di investire su giovani giocatori che possano essere anche fonte di importanti ritorni economici per il club. Per questo mi piace molto l’idea che i Mario Ihring e i Vojislav Stojanovic, tanto per dare due nomi già noti, abbiano molte più partite da giocare e la possibilità di confrontarsi con tante culture cestistiche”.

Un’opportunità, questa, che sarebbe una sfida importante anche per lo staff tecnico, nel confrontarsi con tempi di lavoro ridotti tra una gara e l’altra e quindi la necessità di avere capacità di sintesi e una sempre maggiore chiarezza degli obiettivi tecnici da raggiungere: “Quando ci si rapporta con il tempo bisogna essere capaci di rimettere in discussione le proprie competenze per affrontare esigenze diverse. Sono comunque convinto che se Capo d’Orlando manterrà la sua anima, da ogni membro della società a tutti coloro che ci circondano, manterrà la propria anima potremo toglierci altre belle soddisfazioni. Inoltre, sappiamo perfettamente che non è mai scontato ottenere vittorie di prestigio come quella nei playoff a Milano, se pensassimo questo potremmo farci molto male. Dopo la stagione che abbiamo da poco concluso dobbiamo essere, invece, ancora più affamati”.

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