Appurato che Cristiano Lucarelli non poteva liberarsi in tempi brevi e a cuor leggero dal Catania, a cui è legato per un altro anno e mezzo, il Messina ha virato con decisione su Mirko Cudini, che ha superato le cento panchine in C in carriera. In bacheca un campionato di Eccellenza vinto con la Sangiustese e soprattutto il trionfo a Campobasso, riportato in C dopo un’attesa durata ben 32 anni grazie ad una serie di diciotto risultati utili consecutivi e un anno e mezzo da capolista.

Da calciatore invece, con la “sua” Fermana, di cui era capitano, la vittoria di una Coppa Italia d’Eccellenza contro il Cerignola. Dopo la D nel Notaresco, condotto al settimo posto, la lunghissima parentesi nel Campobasso, guidato per ben 98 gare, tra il 2019 e il 2022, con un secondo posto e la promozione dalla D alla C centrata l’anno dopo, prima della 13esima piazza tra i professionisti.
Poi l’avventura nella Fidelis Andria che non riuscì invece a salvare la Lega Pro e la parentesi a Foggia, con la salvezza e la rincorsa ai playoff sfumata nelle ultime due giornate. Infine un’esperienza meno esaltante nel Pineto, durata appena dieci giornate. Il 51enne originario di Sant’Elpidio a Mare, centro della provincia di Fermo, è vincolato al club teramano da un contratto fino al 30 giugno 2026, proprio come Lucarelli.

Ecco perché il suo nome non è stato probabilmente svelato in conferenza stampa, con il malcelato imbarazzato del presidente “in pectore” Stefano Alaimo, che avrebbe voluto offrire maggiori certezze ma è stato invitato alla cautela per evitare nuovi annunci a rischio di una successiva smentita. Cudini dovrà quindi definire la rescissione dell’intesa con il club abruzzese prima di potersi legare al Messina.
Lucarelli e Occhiuzzi hanno probabilmente tenuto conto del terzultimo posto e di un cambio societario in itinere dopo l’addio di Pietro Sciotto e l’avvento del Ceo dell’Aad Invest Group Doudou Cissè, atteso finalmente in città la prossima settimana. Aspetti che non avrebbero scoraggiato Cudini, pronto ad una nuova rincorsa salvezza. Il tecnico domenica ha peraltro seguito dal vivo Foggia-Latina, studiando quindi in anticipo la squadra laziale, che sarà di scena al “Franco Scoglio” sabato 1 febbraio.

Predilige la difesa a tre e il 3-4-3 ma a Pineto ha proposto anche un 4-4-2 e un 4-2-3-1 mentre a Foggia si videro il 3-5-2, la doppia sottopunta e il trequartista alle spalle delle due punte. Il modulo impiegato con continuità da Giacomo Modica, il 4-3-3, fu invece la base di partenza del suo bel triennio a Campobasso. La duttilità tattica insomma è il primo argomento che avrebbe convinto Domenico Roma a puntare su di lui.
I suoi vice storici, Giuseppe Antognozzi e Carlo Ricchetti, non lo hanno seguito a Pineto, dove invece Cudini era affiancato dall’allenatore in seconda Luca Galuppi, dal preparatore dei portieri Cristian Cicioni, dal preparatore atletico Lorenzo Mastropietro, dal collaboratore tecnico Stefano Del Grosso e dal match analyst Mario Cordone. Anche la composizione di uno staff più nutrito rispetto a quello di Modica potrebbe essere tra gli aspetti al centro della trattativa con il Messina.