Il j’accuse di Sciotto: “Investiti 700mila euro, ma la città non ci supporta”

Roma e SciottoDomenico Roma e il presidente Pietro Sciotto nell'aprile 2018 (foto Nino La Macchia)

Il post-partita è occasione utile per il presidente Pietro Sciotto per fare il punto sugli investimenti operati nel corso della sua gestione, che come dimostravano anche gli spalti deserti non ha però fin qui coinvolto affatto la città: “Il ripescaggio? Se ci sono margini, ci proverò, ma serve il coinvolgimento di tutti, dalla stampa alle attività commerciali, alle quali non chiediamo certo cifre roboanti ma almeno un piccolo contributo. A Barcellona, l’Igea Virtus può contare su svariati sponsor. Qui non ne abbiamo nessuno”.

Curva Sud

Uno scorcio della Curva Sud (foto Vincenzo Nicita Mauro)

Sciotto si fa i conti in tasca: “Fino ad oggi sono stati investiti 700mila euro, mentre dagli abbonamenti ne sono arrivati soltanto 5mila e cifre ancora più basse dai singoli incassi. Nonostante la squadra abbia dato spettacolo sul campo, c’è pochissima gente allo stadio. Eppure le prescrizioni della Questura ci impongono di pagare vigili del fuoco e steward, per oltre 15mila euro l’anno…”.

Unico sollievo la crescita del gruppo: “Almeno abbiamo valorizzato i nostri giovani e dimostrato che sono un presidente competente, che ha studiato e ha un passato nel calcio, non un improvvisato. Anche nella mia azienda, che ha ottanta dipendenti, affrontiamo e risolviamo tanti problemi. Nel calcio come nell’industria occorrono qualità e professionalità”.

Messina

Il pallone della gara (foto Vincenzo Nicita Mauro)

Sciotto a questo punto ha ripercorso tutte le difficoltà vissute in estate: “Siamo partiti soltanto il 12 agosto, dopo l’ammissione in D, da zero, senza giocatori o palloni. Al ritorno da Rocca da Caprileone lo stadio non era ancora disponibile, perché dopo i concerti bisognava realizzare ex novo il terreno. Siamo stati in Sila e poi a Torregrotta. Abbiamo trovato la foresteria distrutta, come se ci fosse stato un terremoto. Nel frattempo, fino a fine ottobre, trenta persone le abbiamo dirottate all’Hotel Europa, spendendo altri 100mila euro non previsti, oltre ai 200mila dell’iscrizione…”.

Sciotto ha ricordato poi le problematiche emerse al “Celeste”, evitando però lo scontro con il Comune: “Altre difficoltà indicibili, perché siamo rimasti senza energia elettrica. Troppi aspetti anomali, che hanno messo in difficoltà la dirigenza, che altrimenti sarebbe stata assolutamente all’altezza. Subito dopo le elezioni, all’Amministrazione chiederemo tutto quello che ci serve. Prima non abbiamo parlato, perché non parteggiamo per nessuno”.

Pietro Sciotto

Il presidente del Messina Pietro Sciotto

Il presidente ha ricordato gli anacronismi tipici di una struttura da 40mila posti, sovradimensionata rispetto alle reali esigenze di un club di D: “Occorrono centinaia di litri di gasolio per ogni seduta di allenamento, perché non funzionano i compressori dell’aria condizionata. È centralizzata e quindi l’impianto è unico, sia per lo stadio che per la vicina sezione di polizia municipale”.

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Plurilaureato, giornalista per passione, docente di matematica e dottore commercialista di professione. In una parola: poliedrico.