Ha voglia di sbloccarsi in trasferta il Città di Taormina, che nell’avvio del 2023 ha raccolto due sconfitte rocambolesche tra Milazzo e Lentini che fanno da contraltare a un ruolino di marcia importante e di ottimo livello in casa. La partita con la Virtus Ispica in programma domenica a Pozzallo, poi, dirà poi tanto anche sul futuro del campionato. “È l’impegno più difficile che potessimo affrontare in questo momento – sottolinea il tecnico del Città di Taormina Marco Coppa – ma ci darà anche uno stimolo in più perché dobbiamo cambiare il trend in trasferta. Mi auguro che l’approccio alla gara sia come quello che abbiamo mostrato in casa”.
L’attaccante Antonio Cannavò
Coppa ha a disposizione la rosa quasi al completo, con Charlie Famà che, invece, dovrà scontare l’ultima delle tre giornate di squalifica. “Il gruppo sta bene sin dall’inizio della stagione, anche se siamo caduti tre volte. Una flessione che forse è stata anche un po’ fisiologica. Però la squadra ha sempre dato soddisfazioni e quando è in giornata possiede e sa mostrare qualità importanti anche sul profilo tecnico-tattico”.
Febbraio diventa adesso un mese decisivo, con tanti scontri diretti: “Da qui alla fine del campionato tutte le partite varranno doppio, saranno di fondamentale importanza e più difficili rispetto all’andata, perché chi sta sotto venderà cara la pelle e chi sta sopra sa che non potrà sbagliare. Scaduta la squalifica, torno in panchina: credo sia passato anche troppo tempo…”
Umberto Cirnigliaro fa ripartire l’azione
Al Comunale di Pozzallo calcio d’inizio alle 15,00. Arbitra l’incontro Antonio Gabriel Haba di Caltanissetta, coadiuvato dai concittadini Filippo Luca Scannella e Gabrielbattista Castelletti. L’elenco dei convocati – Portieri: Castrianni, Cirnigliaro, Giuffrida (2004). Difensori: Caltabiano, Echeverria, Fragapane, Giorgetti, Godino, Lo Re (2004), Orecchio (2005), Pantano, Patanè (2005), Trovato. Centrocampisti: Assenzio, Biondi (2004), Ferraù, Gallardo, Le Mura (2003), Quintoni, Vitale (2004). Attaccanti: Biondo, Cannavò, Lucarelli.
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