Igea Virtus, Barresi: “La promozione parte da lontano. La prima mossa un dg”

Nuova Igea VirtusL'Igea celebra la promozione in D (foto Carmelo Lenzo)

Non sono finiti i festeggiamenti in casa Nuova Igea Virtus, ma adesso è già arrivato il momento di programmare il futuro. La serie D riconquistata sul campo dopo quattro anni di sacrifici rappresenta un patrimonio e come tale va salvaguardato attraverso la programmazione. Il bilancio della stagione non può che essere positivo, i ragazzi di Pasquale Ferrara hanno vinto il campionato di Eccellenza più entusiasmante e competitivo degli ultimi anni, mentre la società ha visto concretizzarsi l’obiettivo che si era prefissato al momento della ripartenza dal campionato di Promozione, nell’estate del 2019.

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Il patron dell’Igea Virtus Stefano Barresi (foto Carmelo Lenzo)

Il patron Stefano Barresi lo aveva promesso: avere riportato il calcio barcellonese nella massima serie dilettantistica vuol dire aver mantenuto quell’impegno preso con la piazza che ha sempre ammirato e tifato. Il dirigente giallorosso, dunque, non riavvolge soltanto il nastro della stagione appena conclusa ma anche di tutti questi anni alla guida della società igeana.

“Questa è una promozione che parte da lontano. Da quando ho deciso di fare calcio a Barcellona Pozzo di Gotto ho sempre avuto in mente la serie D, una dimensione che appartiene ad una piazza storica e appassionata. Non è stato facile: abbiamo vissuto un anno di purgatorio in Promozione ma c’eravamo subito prefissati il ritorno in Eccellenza e poi poco a poco ci siamo radicati in questa categoria fino a vincerla. È stato un percorso lungo e difficile, iniziato con mister Mimmo Moschella e finito momentaneamente con Pasquale Ferrara. Nel mezzo ci sono stato Giuseppe Furnari, con cui siamo tornati in Eccellenza, ma anche Giuseppe Alizzi. Sono contento perché ritengo di avere mantenuto la promessa fatta ai tifosi barcellonesi ma il difficile viene adesso”.

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La Gradinata del D’Alcontres gremita (foto Carmelo Lenzo)

Barresi analizza una stagione entusiasmante, in cui l’Igea non partiva con i favori del pronostico: “All’inizio della stagione non eravamo certamente noi i favoriti. Il Siracusa, il Modica e il Città di Taormina hanno allestito organici importanti, noi abbiamo capito la nostra forza strada facendo. Ne è uscito fuori un campionato avvincente: al Siracusa vanno fatti i complimenti perché erano a -8 e sono arrivati a giocarsi lo scontro diretto a +2, quindi vuol dire che avevano rimontato dieci punti e non era semplice. Credo che la Coppa Italia regionale vinta a dicembre in modo così roboante contro l’Akragas ci ha fatto capire che quest’anno si potesse fare qualcosa di importante, ma per me è stato fondamentale anche il pareggio ottenuto in extremis a Mazzarrone una settimana prima dello scontro diretto con il Siracusa. Quel punto ci ha permesso di presentarci al big-match con due punti di svantaggio, creando così i presupposti del sorpasso decisivo”. 

Per i giallorossi il futuro è già iniziato: “Sabato ci vedremo insieme a tutti gli altri soci e tireremo le somme della stagione passata e inizieremo a gettare le basi del prossimo campionato. La prima mossa sarà quella di nominare un direttore generale, mentre vedremo se ci sono i presupposti per nuovi ingressi in società. Siamo tutti persone perbene e uomini di calcio, requisiti importanti. Successivamente valuteremo anche le figure del direttore sportivo Benedetto Bottari e del mister Pasquale Ferrara: sono passi che sembrano scontati ma tutti i matrimoni devono essere fatti in due”. 

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