I dati della app “Sicilia Sicura” saranno gestiti dall’Irccs Bonino Pulejo

"Sicilia Sicura"La app "Sicilia Sicura" monitora la diffusione del contagio

Da mercoledì 3 giugno chi arriverà in Sicilia avrà la possibilità di scaricare ve inserire, in maniera facoltativa, i dati personali sul proprio stato di salute, sugli spostamenti ed eventuali casi di Covid-19 in famiglia. In caso di stato febbrile basterà una comunicazione e immediatamente i sanitari della Asp sul territorio interverranno. Per i minorenni saranno i genitori a dover inserire i dati nella app. A gestire i dati finali trasmessi dalla app, da venerdì prossimo, e tutta la parte legata alla telemedicina, quindi quella che si può definire la centrale operativa, è l’Irccs Bonino Pulejo di Messina.

Dedalus

La app è stata sviluppata da Dedalus Italia S p A

“I dati che ci arrivano dalla app vengono registrati e trasmessi, attraverso canali sicuri di comunicazione, alla centrale dove ci sono operatori di telemedicina che controllano la trasmissione dei parametri h 24 e se questi rientrano nei limiti consentiti – spiega Alessia Bramanti, ingegnere di ‘Dedalus’, società che ha sviluppato la soluzione tecnologica -. Se ci sono dati che possono essere considerati allarmanti la centrale segnala subito al medico di base, la notte invece verrà contattato il medico reperibile della centrale che si trova nell’Irccs Bonino Pulejo. Inoltre, per la telemedicina diamo supporto per il monitoraggio quotidiano ai pazienti che viene condotto attraverso alcuni dispositivi che dialogano con i tablet”.

Dino Bramanti

Il direttore scientifico del Centro Neurolesi Dino Bramanti

L’accordo per il telemonitoraggio e la teleassistenza di tutti i pazienti post Covid-19 con la Regione Siciliana nasce dalla collaborazione tra l’assessorato regionale della Salute e la direzione generale del Bonino Pulejo, guidata da Vincenzo Barone, e la direzione scientifica, coordinata dal professore Dino Bramanti. “Per il tele-monitoraggio abbiamo formato il personale delle varie Asp siciliane, dando un kit con un dispositivo che prevede la misurazione di tutti i parametri vitali – spiega il professore Dino Bramanti – e poi i dati vengono acquisiti e gestiti da noi che non ci limitiamo alla semplice rilevazione del dato e al fornire eventualmente l’allerta alle Asp sul territorio, ma offriamo se è il caso anche assistenza psicologica e supporto anche con il nutrizionista”.

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