Hindley re dello Stelvio, Kelderman in maglia rosa. Nibali: “Vanno più forte”

Vincenzo NibaliUn primo piano dello "squalo dello Stretto" (foto Ansa)

La Sunweb ha preso il comando delle operazioni nel Giro d’Italia e si candida per il successo finale di domenica a Milano. La squadra tedesca, che trionfò nella corsa rosa già tre anni fa con l’olandese Tom Dumoulin, ha fatto bottino pieno nella 18esima tappa, la più importante dell’edizione organizzata ai tempi della pandemia. L’australiano Jai Hindley ha vinto la frazione partita da Pinzolo e conclusa ai Laghi di Cancano; il suo compagno, l’olandese Wilco Kelderman, è riuscito a sfilare la maglia rosa al portoghese Joao Almeida, che se l’era cucita addosso, per ben quindici giorni.

Hindley e Kelderman

Jai Hindley e Wilco Kelderman della Sunweb (foto Ansa)

La corsa si è consumata in un solo giorno, ponendo le basi per un finale – mancano ancora tre tappe all’epilogo – altamente spettacolare e incerto. Lo Stelvio ha emesso verdetti definitivi per Almeida, Majka, Pozzovivo, Nibali e Fuglsang.

Una menzione a parte merita l’australiano e recordman dell’ora Rohan Dennis, primo a transitare davanti a tutti sul gigante della Valtellina, ossia sulla “Cima Coppi” del Giro. Ha anche trainato per decine di chilometri il compagno della Ineos, Tao Geoghegan Hart, poi battuto nello sprint finale a due da Hindley. L’inglese non ha indossato la maglia rosa per appena 15″.

Tra gli sconfitti Vincenzo Nibali e Almeida, il 22enne lusitano che alla maglia rosa ci aveva fatto l’abitudine: il vecchio “squalo” ha dimostrato di essere purtroppo impotente di fronte al nuovo che avanza. Anche per l’intramontabile siciliano sembra insuperabile una concorrenza così fresca e agguerrita, e alla soglia dei 36 anni in futuro punterà forse soltanto sulle corse di un giorno.

Nibali e Almeida

Il saluto con il pugno tra Nibali e Almeida (foto Ansa)

“È stata una giornata dura e i 5mila metri di dislivello si sono fatti sentire sulle gambe di tutti. Sullo Stelvio c’è stato un ritmo forte fin da subito, con la Sunweb a tirare. Quando mancavano 8-9 chilometri alla cima, ed eravamo già a 2 mila metri d’altezza, c’è stata un’ulteriore accelerazione dei corridori della Ineos, con Geoghegan Hart e Dennis. Hanno fatto esplodere il gruppetto che si era formato e tutta la gara. Io sono rimasto da solo, sono andato avanti fin che potevo e sono arrivato con la maglia rosa”, ha commentato Nibali.

“Gli altri vanno più forte, c’è poco da dire: c’è un ricambio generazionale, è evidente che hanno dalla loro la carta d’identità. Credo di essere l’unico nato nel 1984 a lottare con i primi. L’anno è stato difficile, complicato, per tuttiHindley è molto forte, si era già visto a Piancavallo, quando si era messo a fare un ritmo altissimo. La stagione, comunque, è stata strana: in tanti ci siamo concentrati su eventi particolari, nessuno di noi sapeva come saremmo arrivati qui. Ci sono poi i giovani: Hindley, Almeida, che è andato forte: le medie nel finale erano molto alte”, ha aggiunto il corridore messinese.

Vincenzo Nibali

Vincenzo Nibali stremato al traguardo (foto Ansa)

“Sabato non accadrà niente, domenica la corsa esploderà di nuovo”, ha profetizzato infine il capitano della Trek Segafredo, presentando la Morbegno-Asti. Il giorno dopo la corsa tornerà esplosiva e incerta, malgrado il “taglio” delle salite del Colle dell’Agnello e dell’Izoard. Il triplo Sestriere dipanerà la questione legata alla lotta per la rosa. Tre nomi in lizza racchiusi in soli 15″ e lo spagnolo Pello Bilbao staccato di 1’19”. È un Giro d’Italia che si risolverà sul filo dei secondi e per deciderlo anche la crono finale da Cernusco sul Naviglio a Milano potrà dire tanto. Peccato che la vicenda coinvolga soltanto corridori stranieri.

Classifica generale. 1. Wilco Kelderman (Ola) in 77h46’56”, 2. Jai Hindley (Aus) a 00’12”, 3. Tao Geoghegan Hart (Gbr) a 00’15”, 4. Pello Bilbao (Spa) a 01’19”, 5. Joao Almeida (Por) a 02’16”, 6. Jakob Fuglsang (Dan) a 03’59”, 7. Patrick Konrad (Aut) a 05’40”, 8. Vincenzo Nibali (Ita) a 05’47”, 9. Fausto Masnada (Ita) a 06’46”, 10. Hermann Pernsteiner (Aut) a 07’23”, 11. Rafal Majka (Pol) a 07’28”, 12. Domenico Pozzovivo (Ita) a 09’34”.

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