Grassadonia: “Il campionato comincia oggi”. Simonelli: “Pagata la troppa frenesia”

Gianluca Grassadonia in panchina (foto Paolo Furrer)
La panchina del Messina (foto Paolo Furrer)

La panchina del Messina (foto Paolo Furrer)

L’1-3 di Sorrento rappresenta per Gianluca Grassadonia il miglior debutto possibile. Il successo ottenuto allo stadio “Italia” rilancia le quotazioni del Messina, adesso a meno tre dall’ottavo posto.

Questa l’analisi dell’allenatore giallorosso ai microfoni di Antenna dello Stretto: “Siamo consapevoli che ci attende un cammino sofferto, ma da oggi inizia il nostro campionato e vogliamo divertirci. Siamo ancora in apnea, ma dobbiamo proseguire su questa strada, pedalando a testa bassa. Non mi piace esaltare i singoli, per questo elogio soprattutto chi non ha giocato. Il rigore per il Sorrento ? Da vecchio difensore non mi è piaciuto, il fallo è stato giudicato al contrario. Abbiamo saputo soffrire – ha proseguito il tecnico – mostrando grande personalità, quello che chiedo alla squadra. E’ stata una buona partenza e ringrazio i ragazzi per la disponibilità che mi hanno manifestato sin dal primo giorno. Abbiamo inoltre la fortuna di avere una società alle spalle che ci da grande tranquillità”.

I tifosi peloritani presenti in trasferta (foto Paolo Furrer)

I tifosi peloritani presenti in trasferta (foto Paolo Furrer)

Sull’altro fronte prima sconfitta per Gianni Simonelli sulla panchina del Sorrento dopo il successo all’esordio contro il Tuttocuoio. Il professore di Saviano spiega così l’andamento del match: “Quel gol su calcio d’angolo ci ha un po’ tagliato le gambe. Sullo 0-1 abbiamo pagato la generosità nell’andare subito a caccia del pari. Quando si incassa una rete occorre invece difendersi bene per cercare di restare in partita. La frenesia ci ha giocato un brutto scherzo e abbiamo perso inevitabilmente le distanze, subendo il raddoppio. All’inizio della ripresa eravamo riusciti a rientrare in gara, ma l’espulsione di Pisani ci ha penalizzato. Per ora non guardo comunque la classifica, mi dedico soprattutto a trovare il bandolo della matassa”.

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