Giampà: “Buon Sant’Agata ma ora dovremo essere meno belli e più produttivi”

Sant'AgataL'undici titolare del Sant'Agata (foto Ambra Romano)

Dopo San Luca e Gelbison anche la vicecapolista Lamezia ribalta nella ripresa l’iniziale svantaggio e opera il sorpasso su un generoso Città di Sant’Agata, beffato sui titoli di coda dalla quotata formazione calabrese, adesso a -2 dalla vetta. “La mia squadra non sta raccogliendo per come si esprime sul campo e quando perdi questo tipo di gare allora capisci che devi lavorare ancora di più. Dobbiamo mettere maggiore concentrazione in quello che facciamo. Nelle ultime cinque partite il mio portiere non ha compiuto interventi degni di nota, eppure abbiamo subito due gol a partita”. 

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Il tecnico Domenico Giampà si sbraccia a bordo campo (foto Ambra Romano)

Il mister non risparmia elogi alla propria formazione ma evidenzia il rammarico per non aver portato punti a casa: Il Lamezia ci ha impensierito di più nel primo tempo che nel secondo. Eravamo in pieno controllo del match e abbiamo sfiorato più volte il raddoppio. Quando sbagli troppo poi è normale che nel finale puoi pagare, perché l’avversario era di grande qualità, disponendo di calciatori che possono risolvere la sfida con una giocata. Sembra strano fare i complimenti ai miei ragazzi dopo una sconfitta però non possiamo essere felici nonostante stiamo mostrando qualità sul campo. Abbiamo offerto una grande prestazione contro una squadra piena di calciatori che provengono dal professionismo”. 

L’ex calciatore del Catanzaro sottolinea la forza del Lamezia, a suo avviso la formazione più forte del girone I: “È la legge non scritta del calcio: quando sbagli più volte la rete decisiva poi è normale subirla. È un peccato, a fine gara sono entrato nello spogliatoio e tutti i giocatori erano mortificati ma sapevano di avere giocato alla grande contro la migliore formazione del nostro girone. A mio avviso infatti come uomini il Lamezia è la compagine più forte, non avrà il gioco della Gelbison ma sa soffrire ed è messa bene in campo”.

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I sostenitori del Sant’Agata (foto Ambra Romano)

Applicazione in allenamento e il prossimo mese caratterizzato da sfide determinanti diranno molto sul ruolo che potrà avere il Sant’Agata in questo torneo: “L’unica medicina che conosco è il lavoro. Tutti dobbiamo mettere l’un per cento in più in ogni momento. La fortuna te la devi andare a cercare indipendentemente dagli episodi. Archiviamo una buona gara, restiamo con quattro punti di vantaggio sulla zona playout ma adesso avremo tre scontri diretti salvezza contro PorticiPaternò e Real Aversa. L’obiettivo è fare punti e divertire la gente. Sono contento che il nostro calcio piaccia ai tifosi ma la priorità è ottenere risultati. Ognuno vince con le proprie idee di gioco e io non cerco lo spettacolo”. 

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