Due Torri, l’entusiasmo di Giovanna Raffaele: “Soddisfazioni enormi”

I titolari schierati del Due Torri

Manca solo una gara alla chiusura del campionato di serie D, ma c’è già un vincitore morale di questa stagione. E’ il Due Torri, squadra che in tanti non esitano più a definire la rivelazione del campionato. La truppa biancorossa si è infatti regalata una stagione magnifica, dopo un 2014 molto travagliato, almeno fino ad agosto, senza mai andare in affanno. Parliamo di tutto questo ed altro ancora con Giovanna Raffaele, presidente onorario dei pirainesi.

Presidente, la vostra stagione volge al termine. Senza patemi d’animo il Due Torri ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati.  Perché ritenersene soddisfatti?

 Siamo appagati se, prima di tutto, pensiamo ai grossi handicap con cui siamo partiti. Avevamo cambiato tanto, a partire dalla dirigenza. Ci davano infatti per spacciati, ci è stato anche detto che non si sarebbe arrivati a settembre. Alla luce di questo e di un grande sforzo della popolazione del piccolo centro che è Piraino, è chiaro come si sia voluto andare davvero avanti. Dopo l’avvento del mister, con una maggioranza di juniores, abbiamo colto soddisfazioni enormi. Ad essere sinceri non ce lo aspettavamo, perché siamo partiti senza sapere dove saremmo potuti arrivare, accompagnati solo da tanta buona volontà.

Tante sono le vostre peculiarità: tecnico navigato, miglior difesa del girone e tanti juniores le più importanti. Quali sono stati, per lei, i vostri punti di forza?

L'accoglienza dei tifosi locali

L’accoglienza dei tifosi locali all'”Enzo Vasi”

Credo siano stati in primis il mister e gli juniores, spesso locali. E’ stato importante anche l’affiatamento creatosi tra dirigenza e tifosi, in quanto molti di loro, vicinissimi alla squadra, hanno contribuito materialmente ed economicamente a spingerla in avanti, pur non figurando nella dirigenza.  Ringraziamo poi il comune, che è stato molto partecipe di un ambiente dove si è respirata grande unità, nel nome di un obiettivo da raggiungere insieme.                                                  

                                                                                   

Siete stabili a centro classifica, in un campionato che, sostanzialmente spaccato in due, posiziona lì alcune tra le formazioni più continue. Le è piaciuto il campionato e, in particolare, l’ha sorpresa quello del Due Torri?

 Devo ammettere che il campionato non mi è piaciuto. Ritengo sia stato condizionato dall’inizio, vedi l’Orlandina ed altri casi. Non mi piacciono nemmeno i metodi di lavoro e di gioco delle squadre campane. Mi è piaciuto invece il nostro, di campionato, fin da subito. L’inizio di coppa è stato ottimo, poi sono arrivate delle vittorie fuori casa e, seppur con qualche momento di assestamento, la squadra ha proseguito con tranquillità. Forse ci saremmo anche potuti prendere qualcosa in più. Hanno influito tante squalifiche, che ci privavano continuamente di uomini importanti, molto spesso  per tre settimane, così come il caso legato ai tesserati ex Orlandina ci ha costretti a tenere in panchina Matinella, Treppiedi, Lima. Per noi è stato davvero un grosso spreco.

C’è poco da chiedere riguardo alle ultime gare. Presumibilmente Piraino pensa già al futuro. La società insisterà su una mentalità low cost, rincorrendo una nuova salvezza?

Sì, perché non crediamo di poterci permettere di più. Siamo quelli, non tanti e per di più senza sponsor. Escludendo appunto piccoli contributi, non abbiamo alle spalle un grosso partner commerciale. Faremo il possibile per portare avanti i ragazzi, ma sempre stando molto attenti alle spese. 

Antonio Venuto

Un dubbioso Antonio Venuto

Nel pre-campionato biancorosso, paventate difficoltà economiche imperversavano sulla stampa. Poi l’arrivo di Venuto aveva rilanciato le vostre credenziali. Crede che la vostra stabilità passi più dalla struttura societaria o dalla riconferma dell’allenatore?

 Passa certamente da ambedue le questioni. L’allenatore ci ha sì aiutato nel ripartire, ma tocca alla società sobbarcarsi tutti i ricorsi ormai noti. Tengo molto a sottolineare che tante sono state le vertenze economiche, non tutte giuste. Se è pienamente corretto pagare chi doveva ancora ricevere dei soldi, alcune richieste sono state vere e proprie rapine. Posso infatti dire infatti che qualcuno ci ha fregato, perché malgrado avesse già ricevuto quanto dovuto per contratto, ha voluto farsi corrispondere nuovamente le stesse cifre. Su alcuni casi in particolare ho intenzione di valutare meglio, per poi eventualmente passare alle vie legali.   

                                                                  

La vostra società ha conservato ringraziamenti o pensieri da esternare a salvezza raggiunta?

 Ho voglia di ringraziare il presidente Amato, che pur non avendo mai ricoperto questo ruolo prima d’ora, si è ben diviso tra la squadra ed i suoi impegni professionali. Ringrazio poi anche mio fratello Antonino Raffaele, che ha fatto tantissimo per noi diventando un grande punto di riferimento, Salvatore Ceraolo per esserci stato vicino anche da fuori ed il mister, per quanto fatto. Un giocatore in particolare da ringraziare è infine Santo Matinella. Mi sembra che dal suo arrivo la squadra si sia assestata definitivamente.

L'esultanza sotto la curva

Un’esultanza del Due Torri sotto la propria curva

Chiudiamo parlando delle “cugine”.  Archiviato il tracollo dell’Orlandina, la Tiger cerca rimedio ad una stagione maledetta. Da nobili decadute come Milazzo ed Igea Virtus, ci si aspettano ambizioni di serie D. La quarta serie è troppo impegnativa per le realtà di questa provincia? 

Credo che questo campionato sia davvero molto impegnativa, troppo forse. L’Igea Virtus può far bene, non so il Milazzo, visti i risultati di quest’anno che vanno sotto le aspettative. Quanto all’Orlandina, mi spiace molto quello che è successo a Romagnoli. Non condivido molto il fatto che questi ragazzi, continuamente elogiati, siano mandati così allo sbando. Non capisco cosa possono trarre di positivo da questa esperienza. Preferisco non parlare della Tiger, perché è stata per me una grossa delusione.

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Cronista sportivo da sempre, in MessinaSportiva da ancor prima.
Cresciuto sui campi di calcio, si dedica anche all'approfondimento ed alla pallacanestro