Daniel Hendrych saluta la Basket School: “Messina è stata una grande opportunità”

basketDaniel Hendrych (foto V. Nicita Mauro)

La Basket School Messina, griffata Gruppo Zenith, ha chiuso il discorso salvezza con il doppio successo nella semifinale playout con il CUS Catania. Uno dei protagonisti di questa stagione è stato il centro Daniel Hendrych. Alla fine, il giocatore ceko è risultato il miglior realizzatore degli scolari con i suoi 302 punti messi a segno nelle 20 gare disputate in regular season (15.1 a partita), tirando con il 48% da 2; 29% da 3 e il 55% ai liberi. In media ha conquistato 8.4 rimbalzi a match. In totale, compresi i playout, i punti realizzati sono stati 343, (15.6 ad allacciata di scarpe). Nella post season Hendrych ha realizzato 41 punti, peccato non averlo avuto a disposizione nella decisiva trasferta di Giarre, per via di una squalifica esagerata. Abbiamo sentito Daniel alla vigilia del suo ritorno in patria, e con lui abbiamo fatto un consuntivo della sua esperienza siciliana, partendo proprio dall’ultimo atto della stagione.

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Hendrych cerca spazio ( foto V. Nicita Mauro)

Con il successo in gara 2 dei playout, avete ottenuto la salvezza. Dopo qualche difficoltà, alla fine siete riusciti a centrare l’obiettivo. “È sempre difficile per i giocatori disputare i playout. Nella nostra mente c’era solo un obiettivo: vincere a qualunque costo! Tutti nella squadra erano desiderosi di giocare i playoff ma alla fine siamo stati costretti a fare i playout. Volevamo dimostrare a tutti che eravamo una squadra da playoff e penso che ci siamo riusciti, vincendo per 2-0 la serie”. E’ stato un campionato con alti e bassi, cos’è mancato alla squadra, secondo te, per raggiungere i playoff? “Questo è normale nello sport. Abbiamo giocato insieme il primo anno e talvolta abbiamo commesso dei brutti errori in difesa perché non ci siamo capiti. Ma penso che alla fine abbiamo fatto davvero un buon lavoro nel complesso”.

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Affondata di Hendrych ( foto V. Nicita Mauro)

Come giudichi la tua prima esperienza lontano da casa? “All’inizio della stagione ho avuto qualche problema di comunicazione perché non comprendevo bene la lingua italiana. Ma i miei compagni di squadra mi hanno aiutato molto con la traduzione. Essendo l’unico centro della squadra dovevo stare molto attento a non commettere falli, ma nel complesso la stagione è stata positiva e vi ringrazio per l’opportunità che mi avete dato di far parte della Basket School Messina”. Hai trovato differenza fra il nostro basket e quello che eri abituato a giocare nella tua patria? La più grande differenza che ho notato è che i giocatori possono permettersi di parlare con gli arbitri. Forse è una prerogativa tutta italiana, questo non lo so, ma nel mio paese non puoi assolutamente parlare con gli arbitri, altrimenti ti mandano fuori immediatamente”. Qual è il tuo giudizio sulla squadra e sui tuoi compagni? “Credo che noi avremmo potuto giocare i play off. Siamo un’ottima squadra e abbiamo un ottimo rapporto tra di noi sul parquet, che potrebbe non sembrare, ma è una cosa molto importante”.

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Duello ad alta quota ( foto V. Nicita Mauro)

Cosa hai imparato in questa esperienza siciliana? “Ero in una posizione in cui il la squadra si appoggiava su di me e ho dovuto essere un leader in campo. Tutto ciò è stato positivo per me e per il mio futuro nella pallacanestro. Ho imparato come gestire le emozioni e credere in me stesso quando la squadra andava giù”. Come hai vissuto questi mesi con la Basket School Messina: torneresti in Sicilia? “Ho detto a tutti che questo è un posto fantastico, straordinario. Ho vissuto vicino al centro con i miei due compagni di squadra e amici. Mi hanno aiutato tanto con tutto e li voglio ringraziare davvero tanto. Non lo dimenticherò mai. È stato fantastico, al momento voglio rilassarmi e trascorrere un po’ di tempo con la mia famiglia, non pensare alla pallacanestro e dopo si vedrà”. Cosa vuoi dire a tutti i tifosi ed  alle persone che hai avuto modo di conoscere in questo periodo? “Vorrei ringraziare tutti per il sostegno che mi hanno dato. Anche quando non siamo entrati nei playoff i supporter non hanno smesso di sostenerci. Penso che la pallacanestro di Messina abbia una grande potenziale rispetto a quello che attualmente offre. È stata una grande opportunità e me la sono goduta sia come uomo che come atleta”.

Come sempre Messina rimane nel cuore di chi viene a giocarci e come è accaduto per gli altri ragazzi che hanno indossato la canotta biancorossa, anche Daniel ha lasciato un’ottima impressione dal punto di vista tecnico, ma soprattutto dal punto di vista umano, e per questo la Basket School non finirà mai di ringraziarlo.

 

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