Cristante: “In 4mila per il rientro da Reggio. A Messina con un anno di ritardo”

Zampagna e CristanteZampagna e Cristante nell'area della Reggina

Un anno e mezzo a Messina, con un gol nel derby dello Stretto contro la Reggina impossibile da dimenticare. L’ex difensore giallorosso Filippo Cristante, intervenuto nella diretta Facebook di OraWebTv, parla ora da tecnico del settore giovanile dell’Udinese: “Ho terminato la stagione a Udine come allenatore della Primavera. Un bell’anno chiuso ai playoff, che non si sono potuti disputare. Nei cinque anni precedenti sono stato al Pordenone e ho assistito alla grande ascesa della prima squadra, adesso protagonista in B. Oggi guardo il calcio da un’altra prospettiva, quella dell’allenatore. Questo mi dà stimoli per continuare a viverlo da protagonista. Sono contento di questo percorso completamente differente da quello da giocatore”.

Filippo Cristante

Filippo Cristante per cinque anni a Pordenone

Il passaggio al Messina avvenne nel gennaio 2005, con un pizzico di ritardo come sottolinea lo stesso Cristante: “Nel 2004 ricordo che il Messina con Patania mi contattò in estate, ma decisi di rimanere a Piacenza. Quando l’anno seguente la squadra giallorossa mi ricontattò non rifiutai. Ho scoperto una terra bellissima, che conoscevo poco, come la Sicilia, con gente splendida. Il “Celeste” è bellissimo, lo ricordo da avversario”.

Reggina-Messina 0-2, gol di Cristante e D’Agostino. Una delle autentiche perle di quel campionato di A concluso al settimo posto dai ragazzi di Mutti. Per l’ex difensore, a segno al “Granillo” con un bel colpo di testa, si trattò peraltro della prima rete in assoluto in massima serie: “Conservo nel cuore la traghettata da Reggio a Messina dopo il successo col mio gol nel derby in A, con 4.000 persone che ci aspettavano alla Rada San Francesco. A livello personale è stato facile impattare nel modo giusto la palla ben calciata da Parisi. Quella squadra arrivò settima sopperendo col gruppo e col collettivo alle pecche che avevamo. Un gruppo di lavoro unico anche fuori dal campo. La città questo lo ha capito e ci ha sempre sostenuto. Passare da Piacenza a Messina fu un cambio totale per me, innanzitutto come mentalità”.

Cristante

L’esultanza di Cristante per la rete a Reggio Calabria

La casacca azzurra tra i ricordi più belli della sua carriera: “Ho avuto la fortuna di indossare la maglia della Nazionale Under 21 a soli tre anni di distanza da quando militavo in Eccellenza. I miei compagni dell’epoca erano del calibro di Pirlo, Zambrotta, De Sanctis e Abbiati. I momenti difficili nello sport ci sono ma bisogna saperli superare, questo traguardi ti danno la consapevolezza delle tue capacità”.

L’augurio di Cristante per il futuro del calcio messinese è chiaro: “Voglio tornare in Sicilia. Qui a Treviso dove risiedo ho un caro amico di Messina che mi aggiorna sempre su tutto quello che succede in città. La gente deve tornare a interfacciarsi con un calcio di alti livelli, a prescindere da quale sia la società. Mi piace raccontare che l’anno che ero a Messina feci realizzare dei completini per dei pulcini della mia società qui in Friuli ed è bello ancora oggi quando li indossano per le vie del paese. In quel Messina c’era una grande serenità nello spogliatoio, ci allenavamo col sorriso per tutta la settimana insieme a mister Mutti. Quando però si avvicinava la partita e si entrava in campo non si scherzava più: eravamo focalizzati solo sul conseguimento della vittoria”.

Filippo Cristante

Filippo Cristante guida la Primavera dell Udinese

Difficile trovare la ricetta: “Seguo i risultati da lontano della squadra, non conosco tutte le dinamiche. La voglia di fare qualcosa d’importante si avverte, serve un progetto serio oltre al coraggio di provarci. La serietà delle persone paga sempre e viene trasmessa ai tifosi. Oggi il calcio è anche azienda e richiede ingenti risorse, ma anche Messina deve tornare a conseguire risultati importanti”.

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