Costantino: “In Croazia contro una tra le più forti al mondo. Il girone è aperto”

Giovanni Costantino è assistente del ct Marco Rossi

Un primo piano di Giovanni Costantino

Sognando Euro 2020. Il doppio impegno contro Croazia e Azerbaijan dirà molto sulle chances di qualificazione alle fasi finali dell’Ungheria di Giovanni Costantino, allenatore messinese che opera nello staff del ct Marco Rossi in qualità di assistente e match analyst.

A tre gare dalla conclusione del proprio cammino nel girone E i magiari sono appaiati a quota 9 punti in classifica alla Slovacchia, indietro a Skriniar e compagni per gli scontri diretti. Una lunghezza sopra c’è la Croazia vice-campione del mondo, prossima avversaria giovedì dell’Ungheria: “Non eravamo tra i favoriti del girone – commenta Giovanni Costantino – però siamo attualmente secondi con la Slovacchia, terzi solo per gli scontri diretti. In queste tre partite, due a ottobre e una a novembre, ci giocheremo la qualificazione. Adesso andremo in Croazia, contro una della Nazionali più forti al mondo, per poi tornare a Budapest per affrontare l’Azerbaijan, purtroppo a porte chiuse”.

La Nazionale ungherese

Un girone apertissimo, con due posti in palio per accedere direttamente all’Europeo. “Tutte le squadre eccetto l’Azerbaijan possono qualificarsi. Noi non meritavamo di perdere contro la Slovacchia. Abbiamo fatto una buona partita, ma alla fine il risultato non ci ha dato ragione, anche per un gol subito in fuorigioco. Questa sconfitta pesa a livello di classifica, però dopo un mese avremo i giocatori ancora più in condizione di far bene giovedì a Spalato contro la Croazia”.

E proprio all’andata contro Modric l’Ungheria ha sfoderato la sua prestazione più bella, ottenendo un successo straordinario. Per Giovanni Costantino una serata indimenticabile: “E’ stata sicuramente la vittoria più prestigiosa, avendo battuto la Nazionale dal ranking più alto. Anche con il Galles siamo riusciti a prevalere ed è stata una bella soddisfazione. Queste vittorie devono però portarci all’obiettivo della qualificazione, non devono restare isolate. Far bene in Croazia è dunque fondamentale per arrivare all’ultima partita a Cardiff a giocarsi la qualificazione”.

Costantino dà indicazioni ai giocatori

“Quando suona l’inno nazionale è sempre una grande emozione – racconta l’allenatore messinese – perché vedere la partecipazione del popolo ungherese, sia nelle gare in casa che in trasferta, è qualcosa che resta nel cuore. Questa esperienza permette di misurarsi ad un livello molto alto. Quelle poche partite che giochiamo nell’arco dell’anno rappresentano infatti un grosso impegno sia dal punto di vista lavorativo che mentale”.

Tanti gli elementi dell’Ungheria che si sono ultimamente messi in luce, anche a livello di Champions League. “Su tutti c’è Dominik Szoboszlai del Salisburgo. Molte squadre europee hanno messo gli occhi su di lui, come Juventus, Milan e Arsenal. Ha grandi qualità, voglia e fame incredibili. Oltre a lui abbiamo dei giocatori che militano in Bundesliga, quali Orban, Szalai, Gulacsi, tutti di altissimo livello. Speriamo che la vetrina della Nazionale possa far aumentare le loro possibilità di andare in una grande squadra”.

L’allenatore del Messina Pasquale Rando con Giovanni Costantino

Il futuro di Giovanni Costantino passa, inevitabilmente, dalla partecipazione o meno all’Europeo. Guardare più avanti è prematuro. “Adesso abbiamo il contratto in scadenza a novembre che avrebbe un’estensione automatica sino al prossimo Europeo in caso di qualificazione. Col mister mi trovo bene, abbiamo un grande rapporto umano e professionale, gli sarò sempre riconoscente. Spero che potremo restare in Nazionale in vista del prossimo ciclo che porterà al Mondiale del Qatar nel 2022”.

Non può mancare, infine, la sua disamina sul momento del calcio a Messina. Il tecnico peloritano ha trascorso infatti alcuni giorni nella sua città anche per festeggiare il 35esimo compleanno: “Le forze si sono divise in due. In questi giorni ho avuto l’opportunità di incontrare mister Rando che conosco da tanti anni e ho visto una buona qualità sia in allenamento che a livello d’organico. Penso che la società abbia imparato dagli errori del passato e si possa fare un buon campionato. Ciò non vuol dire vincere, ma fare delle buone prestazioni e cercare di arrivare in C. Questo è quello che da tifoso voglio per il Messina. Non conosco l’Fc come realtà, spero che facciano bene per Messina. Seguo, però, da tifoso l’Acr e spero possa raggiungere la serie C”.

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