Città, Lo Re: “Lavorato a fari spenti. Parleremo col Comune per avere una struttura”

Maurizio Lo ReIl presidente del Città di Messina Maurizio Lo Re

La festa dopo una cavalcata esaltante. Il Città di Messina ha brindato alla promozione in Serie D grazie all’1-1 con il Camaro. Un salto inatteso per quelli che erano i pronostici della vigilia, ma strameritato alla luce del cammino della squadra allenata da Furnari. Questo il commento a caldo del presidente Maurizio Lo Re: “Siamo abituati a programmare e a lavorare a fari spenti nelle nostre aziende così come nel calcio dove con un pizzico di fortuna si può fare bene. Il segreto è stato il gruppo, oltre all’organizzazione della società a scala piramidale, nella quale ognuno segue proprio il comparto e nessuno calpesta i piedi all’altro. Il lavoro fatto bene paga sempre”.

Città di Messina

Festa grande negli spogliatoi del Città di Messina

Per la Serie D, adesso, cambieranno inevitabilmente le prospettive. Lo Re, però, sottolinea: “Il Città di Messina 2.0 non nasce per essere la prima squadra della città, lo è l‘ACR e io sono il loro primo tifoso. Rispetto al primo Città di Messina ci siamo diversificati, lavorando sul settore giovanile e sulla scuola calcio, a cominciare dai bambini che hanno l’amore per questo sport, accogliendoli con tecnici istruiti e professionali. Parte tutto da lì, siamo cinque soci che vogliamo fare calcio e continueremo a farlo”.

Il “Garden Sport”, tuttavia, non potrà ospitare le gare casalinghe del Città di Messina in Serie D. La società è dunque in cerca di una struttura in vista della prossima stagione: “Non c’è al momento un’alternativa, nella prossima settimana parlerò con il Comune per chiedere una casa al fine di poter programmare. Nel mondo del calcio non si inventa nulla, ricordo che una serie di personaggi negli ultimi anni hanno usurpato il titolo della prima squadra e i risultati si sono visti, sia dentro che fuori dal campo”.

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Festa grande per dirigenti, calciatori e vivaio del Città di Messina

Messina avrà due squadre in Serie D, come già accaduto nel 2012-13. Alla domanda se ci siano le basi per sedersi ad un tavolo e optare per un percorso comune, Lo Re risponde: “Da domani ci penseremo”. Intanto è tempo di festeggiare un campionato indimenticabile e la seconda promozione consecutiva.

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