Bum-bum Leonzio, il successo a Cava è mezza Lega Pro. Igea Virtus seconda, Gela sconfitto

La Sicula Leonzio allunga a +4 sulla seconda

Giuseppe Sibilli e Luciano Rabbeni sono appena entrati nella storia della Sicula Leonzio. Loro, giovane classe ’96 ex Catania ed esperto classe ’89 ex Vultur Rionero, il bianconero lo vestono rispettivamente da gennaio e dicembre, ma è bastata qualche settimana perchè segnassero due gol pesantissimi, forse i più importanti della loro carriera, che gettano nella disperazione la Cavese e rompono un mezzo tabù.

Sibilli e Rabbeni, decisivi al “Lamberti”, in una doppia intervista a fine gara

Lega Pro: da oggi crollano le reticenze sul più che legittimo obiettivo della formazione di Ciccio Cozza, che vince al “Simonetta Lamberti” il big match di giornata, quella gara che non c’entra nulla con la categoria in cui si disputa e vola a +4 sull’Igea Virtus, vittoriosa in anticipo sul Rende con l’eurogol messo a segno da Sebastiano Longo e di nuovo sopra i metelliani. Ad ogni modo la scena è tutta dei lentinesi, giunti alla decima vittoria consecutiva a nove giri di giostra dal termine: la squadra del presidente Leonardi vendica così lo 0-3 dell’andata e contro ogni pronostico mette in discesa un campionato da vincere solo riuscendo a scardinare i fortini di Sersale, Gela, Rende ed Igea Virtus.

L’Igea Virtus non ha steccato in anticipo (foto Puccio Rotella)

Igea, appunto. Lo scontro tra Cavese e Sicula Leonzio avrebbe comunque favorito la formazione del Longano qualora questa avesse vinto. Il sesto gol in stagione di Longo, nella notte del “D’Alcontres”,  dà continuità alla vittoria di Aversa, che a sua volta aveva interrotto tre turni senza vittoria ed un trend negativo di tre sconfitte consecutive in trasferta. La gara era sembrata incanalarsi sullo 0-0 contro degli ottimi cosentini, quadrati e decisi a mantenere le distanze in classifica, ma al 75′ la sesta prodezza del classe ’98 barcellonese ha fatto esplodere di gioia gli oltre 1500 tifosi presenti, ormai sicuri di poter contendere la vetta alla Leonzio nel duello atteso il 2 aprile ed anche di un eventuale posto nei playoff, data la sconfitta del Gela.

Infantino

La battuta d’arresto in Calabria ridimensiona le ambizioni della squadra di Pietro Infantino

Gli uomini di Pietro Infantino escono infatti a mani vuote dal campo di una Palmese sempre più a suo agio nei panni dell’ammazza-grandi e scivolano a -7 dai barcellonesi, proprio in compagnia del Rende. Possono così approfittarne anche la Turris, vittoriosa in quel di Sarno – dunque a quota 43 coi palmesi di Dal Torrione – e la Frattese, che riscuote il proprio “riposo retruibito” incassando i tre punti imposti dalla rinuncia del Due Torri.
Nel derby scherzano ma non si fanno male Gladiator ed Aversa Normanna, che chiudono sul 2-2 e con gli ospiti ancora forti di un +10 sulla penultima che vorrà dire salvezza diretta, mentre risorge la Sancataldese, che di restare nelle sabbie mobili proprio non ne vuol sapere. E così i nisseni vincono in casa del Sersale di Antonio Venuto, bloccato in ultima posizione ad 8 punti ed a -12 da un ipotetico playout, volando a quota 35 ed a sole 7 lunghezze dalla linea Maginot al di là della quale c’è la permanenza in quarta serie grazie ad una doppietta di Davide Carioto. Obbligato a vincere non sbaglia il Roccella, che supera 2-1 il Pomigliano ed infine termina 0-0 l’anticipo tra il Castrovillari di Gaetano De Maria – chiamato ad un’impresa per evitare la retrocessione diretta – ed un Gragnano vicino a saldare il prezzo del ticket per l’ennesimo campionato di Serie D.



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Cronista sportivo da sempre, in MessinaSportiva da ancor prima.
Cresciuto sui campi di calcio, si dedica anche all'approfondimento ed alla pallacanestro