Aversa e Messina, mal di vittoria. Lago espulso nell’unico precedente

I calciatori del Messina sotto il settore occupato dai tifosi a Lamezia

Sono le squadre che nel girone C hanno vinto meno insieme all’Ischia, appena cinque volte in trentuno giornate. A collezionare un simile ruolino, nel resto della Lega Pro, soltanto Pro Patria e Pordenone. Aversa Normanna e Messina, decisamente con l’acqua alla gola, dovranno però mettere da parte i calcoli ed andare a caccia del successo. Sabato al “Bisceglia” ci saranno infatti in palio punti pesantissimi per la lotta in zona playout e soprattutto per scongiurare la retrocessione diretta in Serie D. Un’ipotesi che spaventa entrambe. La formazione di Sasà Marra, reduce da due sconfitte di fila, è nel terzetto di coda a quota 25, appena lunghezza dietro rispetto ai giallorossi, a secco da due mesi in fatto di affermazioni.

Una fase di Aversa Normanna-Messina 1-0. Il 6 ottobre 2013 i granata si imposero con la marcatura di Di Vicino

Una fase di Aversa Normanna-Messina 1-0. I granata si imposero con la marcatura di Di Vicino

Se i granata hanno raccolto in casa appena 12 punti (nessuna ha fatto peggio tra le mura amiche), frutto di tre vittorie, tre pareggi e nove sconfitte, Corona e compagni ne hanno messi insieme in trasferta la miseria di 8 (peggior ruolino esterno al pari di Reggina e Savoia), con il successo che lontano dal “San Filippo” manca ormai da settembre, dall’unico sussulto messo a segno proprio nel derby dello Stretto. L’Aversa ha inoltre dovuto attendere addirittura la diciottesima giornata per festeggiare i primi tre punti (3-1 sulla Lupa Roma). Chi riuscirà ad invertire il trend potrebbe imprimere una svolta importante ad un finale di stagione comunque all’insegna della sofferenza, anche perché, relativamente alle ultime cinque posizioni, la classifica si è fatta cortissima e la salvezza diretta divenuta sempre più lontana. L’una – il Messina – ha ottenuto il salto in Lega Pro unica dalla porta principale, in virtù del primo posto in classifica centrato con una incredibile rimonta, l’altra – l’Aversa – dopo essere stata sconfitta ai playout dal Tuttocuoio, ha mantenuto il professionismo sfruttando in estate la chance offerta dal ripescaggio. Divario azzerato meno di dodici mesi più tardi ed obiettivo adesso praticamente comune.

Lagomarsini con la maglia del Messina

Lagomarsini con la maglia del Messina

L’unico precedente in terra campana è datato 6 ottobre 2013 e si riferisce proprio allo scorso torneo di Seconda Divisione. Aversa, con Di Costanzo in panchina, vittoriosa per 1-0 grazie ad un rigore trasformato al 42’ del primo tempo da Di Vicino, concesso ai padroni di casa per l’intervento falloso da ultimo uomo di Lagomarsini su Orlando, costato anche il cartellino rosso al portiere. Episodio che fece infuriare l’estremo difensore di origini milanesi: “Mi ero già stupito quando l’arbitro aveva indicato il dischetto per accordare il rigore – raccontò nel post partita – figuriamoci dopo aver visto il cartellino rosso. Ero in netto anticipo sulla palla che ho avuto poi tra le mani, ma è rimbalzata su Orlando, cambiando traiettoria e comportando l’impatto col giocatore. L’espulsione è stata davvero incredibile, al massimo poteva starci il giallo, non essendoci una chiara occasione da rete”. Per un curioso scherzo del destino i due protagonisti si ritroveranno ancora di fronte sabato, ma con le maglie invertite.

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