Zeman: “Potevamo segnare altri tre gol. Ma presto faremo molto di più”

Karel ZemanUn primo piano di Karel Zeman (foto Nino La Macchia)

Sei punti e sei reti nelle prime due uscite per Karel Zeman, che riporta l’Acr Messina ad appena tre lunghezze dal secondo posto. Ovvia la soddisfazione per il tecnico, all’esordio casalingo: “Ringrazio tutti per i complimenti. Per 55 minuti la squadra è piaciuta anche a me: abbiamo giocato a ritmi elevati, creando tante occasioni. Avremmo potuto realizzare quattro o cinque gol. Poi un po’ per stanchezza e appagamento siamo stati inferiori all’avversario nell’ultima mezzora. Peccato, avremmo potuto rovinare una giornata felice”.

A convincere è soprattutto la ritrovata manovra: “La combattività c’è stata sempre. Abbiamo indovinato le giocate giuste e la prima rete è molta bella da vedere. Dobbiamo trovarne di più e più spesso. Non appena crescerà la condizione li vedremo. Soprattutto nel primo tempo siamo stati molto corti in lunghezza e larghezza. Anche contro un avversario difficile abbiamo reso tutto più facile”.

Ungaro

La rete annullata a Ungaro (foto Nino La Macchia)

Che va di pari passo con la condizione atletica, in evidente crescita: “Non so come lavorasse il preparatore prima. Provo a fare quello che sono abituato e spero dia i frutti. La squadra risponde bene. Chiedo ogni giorno come si sentono, a volte sono troppo stanchi per i miei gusti e quindi devo tirare il freno mentre vorrei lavorare molto di più. Ma prima o poi ce la faremo”.

Proprio come il padre, il bel gioco è una componente voluta: “Per alcune giocate è già il Messina di Zeman, per altre no. Si deve capire già all’inizio dell’azione cosa si vuole fare e perché. Quando anche da fuori si percepisce evidentemente è stato già provato. Quando invece si vede qualcosa di casuale non siamo riusciti a fare quello che volevamo”.

Fragapane

Fragapane in azione contro il Biancavilla (foto Nino La Macchia)

Una soddisfazione in più il ritrovato entusiasmo sugli spalti: “Come già sapevo prima del fischio d’inizio, l’emozione non si placava facilmente. Soprattutto a fine primo tempo ho visto che tutti battevano le mani con gusto. Poi se si vince si festeggia e se si perde, anche se si è giocato bene, arriva qualche pietra in testa…”.

L’ex tecnico del Gela ha parlato anche di calci piazzati e di Siclari, che ha sprecato due ghiotte chances nel finale: “Non abbiamo lavorato tanto sulle punizioni, individualmente erano già predisposti. Io ho illustrato soltanto i tempi di partenza e di arrivo. Siclari? L’importante non è fare gol sul 2-0 ma se si sbaglia si deve tornare a dare una mano ai compagni”.

Avella

Il miracolo di Avella sulla conclusione dell’ex Rabbeni (foto Nino La Macchia)

Cambia aspetto anche la classifica, con la zona play-off che appare decisamente alla portata: “Quando ho accettato di venire qui ero abbastanza preoccupato dalla classifica. Sapevo che i primi impegni con Corigliano e Biancavilla sarebbero stati difficili. Abbiamo ottenuto sei punti, non poteva andare meglio”.

Finalmente raggiante anche la famiglia Sciotto, che d’altronde ha voluto Zeman con decisione, un po’ come era avvenuto con i predecessori Modica e Biagioni: “Il presidente è venuto già due volte a trovarci a fine partita negli spogliatoi. Una soddisfazione in più perché mi ha chiamato lui e devo renderlo felice”. 

Autori

+ posts