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Tosto: “È stata la scelta migliore. Bertotto lascia tutti più tranquilli”

Il profilo di Bertotto, che chiede zero proclami e tanta concretezza e abnegazione, ricalca in pieno quello del direttore sportivo Vittorio Tosto: “Con la società abbiamo scelto di intraprendere una strada fatta di certezze. C’è da parte di tutti la convinzione di voler sposare questo progetto, di fare dei sacrifici e la consapevolezza delle difficoltà nel dover creare qualcosa di nuovo. Con il mister vi è grande rispetto reciproco. Siamo stati avversari sul campo ed ora saremo amici in questo percorso. Abbiamo valutato altri sette o otto profili assieme al suo, ho voluto prima capire se Valerio potesse avere la rabbia ed il carattere necessario per guidare la squadra di una piazza come Messina. Ho cercato di fargli capire come sarebbe stato difficile partire da zero. Inoltre è alla sua prima esperienza al Sud, dove è molto più duro lavorare rispetto ad altre regioni”.

Vittorio Tosto e Natale Stracuzzi ascoltano le parole di Bertotto (foto R. Fazio)

Tosto è convinto che anche il mercato in entrata, soprattutto quello degli under, potrà essere adesso in discesa, grazie all’esperienza maturata sul campo dal nuovo tecnico giallorosso: “Non potevamo effettuare una scelta migliore. È la mia totale convinzione, frutto di valutazioni, ragionamenti e delle tante telefonate intercorse tra me e lui. Da direttore sportivo penso che se avessi scelto un allenatore diverso ora avrei avuto qualche problema in più. Un mister come Bertotto, invece, lascia tutti più tranquilli. Ha dimostrato di essere un tecnico molto bravo a livello giovanile. Nella Rappresentativa di Lega Pro ha allenato vari talenti, appartenenti ad un triennio che dovremo andare a sondare sul mercato”.

La coreografia allestita nella saletta (foto R. Fazio)

Secondo l’ex calciatore dell’Empoli, Bertotto rappresenta il tecnico ideale per valorizzare i giovani e calciatori affamati, che dovranno rappresentare la nuova anima del Messina: “È preparato a 360 gradi. Oltre a saper lavorare sul campo e nella gestione psicologica dello spogliatoio, ha anche le palle che gli fumano, a differenza di altri allenatori. Quello che è stato capace di fare l’anno scorso a Pistoia ha fatto aumentare la stima che nutro nei suoi confronti. Subentrando in corsa, a poche settimane dal termine del campionato e trovando uno spogliatoio in subbuglio, in pochissimo tempo è riuscito a cambiare la testa del gruppo. Al mister ho detto di non aver paura, ma c’è da ricostruire la squadra. Abbiamo pochissimi giocatori in rosa, soltanto otto al momento sono sotto contratto. Sentendo questo gli è venuto da ridere: ve lo racconto per farvi capire chi è Valerio Bertotto”.

Alessandro Calleri

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Alessandro Calleri

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