Sapone: “L’Orlandina può giocarsela con tutti”. King: “Il gruppo ha talento”

Orlandina BasketAntonio Sapone, ds dell'Infodrive Capo d'Orlando

Il direttore sportivo della Infodrive Capo d’Orlando Antonio Sapone, ospite a “Miss Match” su Antenna del Mediterraneo, ha analizzato il momento della sua squadra che nel 2022 sta mostrando ritrovate competitività e solidità tecnica e mentale. Nonostante la sconfitta di Torino il gruppo è in netta crescita: “Abbiamo giocato ad alti livelli riuscendo a mostrare un gap tecnico a nostro favore nonostante affrontassimo una squadra molto forte e ambiziosa. Dopo tre successi casalinghi che ci hanno ridato ritmo in campionato in Piemonte abbiamo assistito alla nostra migliore prestazione esterna. Pur sconfitti restiamo ottimisti già a partire dal difficile match contro Treviglio“. 

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Lo staff tecnico dell’Orlandina (foto Carmen Spina)

La squadra di coach Cardani è risalita in classifica ma secondo il dirigente paladino è prematuro tirare le somme e l’attenzione va rivolta sempre sul lungo periodo: “Siamo perfettamente in linea con gli obiettivi stagionali non esclusivamente legati alla classifica e a un successo in più o in meno. Credo che avremmo meritato due o quattro punti in più in classifica ma la crescita del gruppo nelle ultime settimane rappresenta per noi un fattore molto importante e dimostra la nostra rinnovata competitività in ogni gara”.

In attesa del capitano Matteo Laganà ancora fermo ai box per qualche settimana da domenica si rivedrà in campo Andrea Traini il cui esordio non è ancora potuto avvenire per problemi fisici. “Finalmente domenica potremo contare su Traini. A gennaio abbiamo preso un grande spavento per il forfait che il giocatore ha accusato in allenamento allo stesso ginocchio che gli ha dato seri problemi in passato. In settimana è tornato ad allenarsi pienamente col gruppo, sarà una grande risorsa per noi perché potrà darci esperienza e capacità tecnica in più. Inoltre è un professionista esemplare. Servirà ovviamente un reinserimento graduale”.

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Numeri da stella per Nick King (foto Carmen Spina)

Insieme al Ds ospite d’onore l’Usa Nick King che con 20,6 punti a gara è il primo realizzatore di tutto il girone Verde e il secondo in assoluto di tutta la serie A2. L’esterno ha parlato dell’ultima gara: “C’è rammarico per la sconfitta di Torino, sembrava una gara che potevamo vincere agevolmente ma come già accaduto in passato nell’ultimo quarto la sfida si è complicata. Abbiamo capito di essere sulla strada giusta, sappiamo che restando uniti e concentrati potremo centrare nuove vittorie”. 

Da giocatore più esperto ha capito subito le qualità della squadra che necessitava di un periodo di tempo per trovare l’intesa e che sta dimostrando di potersela giocare contro tutti gli avversari: “Dal primo momento in cui sono arrivato a Capo d’Orlando mi sono accorto del talento del nostro gruppo unito alla voglia, all’abnegazione e ad un atteggiamento positivo. Non devo essere solo un leader tecnico ma anche favorire la crescita dei compagni, un processo ben avviato sotto gli occhi di tutti. Mi sento un collante tra lo staff tecnico e i ragazzi più giovani e questo aspetto mi responsabilizza molto”.

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Nick King è stato decisivo con Piacenza (foto Janira Galipò)

A livello di singoli è ottimo il feeling instaurato con l’altro americano ma anche con i giovani usciti dal settore giovanile biancoazzurro: “C’è grande affiatamento tra tutti noi. Non conoscevo personalmente Tevin Mack ma con lui c’è stata subito un’intesa personale essendo entrambi dell’Alabama e avendo giocato nello stesso college americano pur in momenti diversi. Tutti siamo importanti sia se giochiamo di più o se giochiamo meno. Questo aspetto ad  esempio mi ha fatto legare molto con Telesca“.

I paladini sono attesi in sequenza da Treviglio, Cantù, Udine e Pistoia. Sfide tutte contro formazioni del vertice della classifica ma che non scoraggiano King. “Dobbiamo continuare ad allenarci molto bene per come stiamo facendo. Le prossime quattro sfide saranno molto dure, all’andata ad eccezione della trasferta di Treviglio dove siamo stati poco competitivi ce la siamo sempre giocata. Dobbiamo focalizzarci su ogni aspetto e dettaglio rispettando il piano partita”.

Chiusura con lo sguardo agli obiettivi di carriera. Il ragazzo di Memphis non ha fretta ma ha idee chiare: “Il sogno di arrivare in Nba resta perché bisogna sempre crederci ma credo che la direzione presa sia quella giusta. Non bisogna concentraci sul finale ma sul percorso quotidiano, soltanto poi potrò tirare le somme”. 

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