Raffaele: “Arcidiacono e Isgrò già leader del Potenza. Dispiace per l’Igea”

Peppe Raffaele, tecnico del Potenza

La stagione per il suo Potenza è iniziata nel migliore dei modi, con un netto 2-0 sul Lanusei che è valso l’accesso al secondo turno di Coppa Italia Tim contro il Pisa, neopromosso in Serie B. Sullo sfondo l’eventuale sfida al “Dall’Ara contro il Bologna, un palcoscenico prestigioso che per Peppe Raffaele rappresenterebbe uno step importante.

Superfluo ricordare lo straordinario percorso intrapreso con la compagine rossoblù la passata stagione, dopo il suo arrivo in panchina lo scorso 10 ottobre, con i lucani mestamente all’ultimo posto in classifica. Poi una strabiliante risalita, culminata con un un’avventura ai playoff che si è interrotta soltanto contro il Catania al “Massimino”, con i 15mila tifosi etnei con il fiato in gola per quasi tutto il match: impresa sfiorata, alla fine l’1-1 ha premiato i rossazzurri.

Peppe Raffaele

Peppe Raffaele allenava l’Igea Virtus

Dopo la conferma ricevuta dal vulcanico presidente, Salvatore Caiata, Raffaele sta lavorando per forgiare il nuovo Potenza, affinché sia sempre più a sua immagine e somiglianza. Non mancano alcune vecchie conoscenze del calcio messinese, a partire da Gigi Silvestri, protagonista nell’Acr di Pietro Lo Monaco.

Ma soprattutto Pietro Arcidiacono e Antonino Isgrò, il primo reduce da una parentesi peloritana ben più lunga rispetto a quella fugace del tecnico, mentre il secondo è uno dei suoi fedelissimi dai tempi dell’Igea, quando in tre anni la formazione barcellonese è passata dai bassifondi dell’Eccellenza alle soglie del professionismo: “Pietro è tornato nel suo habitat naturale, cioè la serie C – ha commentato Raffaele –. È un attaccante straordinario, sa proteggere lo spazio e la palla, ha forza fisica ed esplosività e cattiveria negli ultimi sedici metri: sono convinto che qui a Potenza potrà fare bene. Ha vestito maglie importanti in piazze come Cosenza e Castellammare di Stabia, merita il professionismo e se lo scorso anno ha scelto di andare a giocare in serie D lo poteva fare solo per una piazza come Messina”.

Pietro Arcidiacono con il presidente del Potenza Salvatore Caiata

Su Isgrò il tecnico ha aggiunto: “È un ragazzo che conosco da tanti anni, è l’esterno offensivo ideale per il mio gioco, ma soprattutto conosco la sua serietà umana. Abbiamo passato delle grandi stagioni insieme in quella bella Igea Virtus. Ora per lui si aprono le porte di una nuova avventura, ma sono certo che saprà farsi valere anche tra i professionisti e diventare un idolo dei tifosi rossoblù, come hanno testimoniato gli applausi dei tifosi in occasione della sfida di Coppa Italia”.

Elementi espressamente scelti dal tecnico che è stato accontentato dalla società, a testimonianza di come i risultati abbiano fatto aumentare il credito di Raffaele agli occhi della dirigenza lucana: “È evidente come la stagione che dovremo affrontare sarà lunga, dura e faticosa. In questa serie C ci saranno autentiche corazzate come Bari, Catania, Teramo ma anche la Reggina, tutte piazze blasonate, società importanti che possono contare su budget non alla nostra portata. Questo però non vuol dire che partiamo sconfitti o senza obiettivi, ce la giocheremo tentando di colmare il gap economico con delle chiare idee di gioco, che prevede il raggiungimento del risultato attraverso la prestazione collettiva e che, perché no, possa anche far divertire i tifosi che ogni domenica vengono a seguirci in casa e in trasferta. La rosa è stata quasi tutta confermata e già lo scorso gennaio sono arrivati alcuni elementi che io conoscevo come, ad esempio, Sebastiano Longo”.  

Isgrò, nuovo attaccante del Potenza

Ripercorrendo la sua carriera, Raffaele si sofferma negli anni vissuti sulla panchina dell’Igea Virtus, proprio nell’estate in cui il calcio barcellonese è dovuto ripartire da zero per l’ennesima volta: “Mi dispiace tanto. Vederla ripartire dalla Promozione è un colpo a cuore, è un po’ come se fosse stato vanificato il mio lavoro. La piazza barcellonese merita di più, io da tempo sostengo che ci siano le possibilità anche per poter ambire alla serie C, ma troppe volte accade che chi guida la società viene lasciato da solo. Con la famiglia Grasso e l’aiuto economico di qualche altro dirigente l’Igea è riuscita a battagliare con società che in quei campionati di serie D potevano disporre di budget tre o quattro volte superiori”. 

Il Potenza sceso in campo in Coppa Italia

Tornando al presente, Raffaele descrive il rapporto con il presidente del Potenza, Salvatore Caiata, eletto alla Camera lo scorso anno con il Movimento 5 Stelle, ma dal mese di aprile componente del gruppo di Fratelli d’Italia: “Principalmente parliamo di calcio, ma poi spesso le discussioni deragliano verso altri argomenti. È una persona con cui si può parlare di tutto, ha una visione del mondo e della vita molto affascinante. Il presidente ha molto a cuore il suo ruolo politico così come le sorti della società che guida e che rappresenta la sua città. Mi fa piacere averlo al mio fianco in questa avventura”. 

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