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Pavone: “Figuraccia inattesa. Toppiamo sui calci piazzati e nei minuti finali”

Dopo la presentazione estiva a Zafferana Etnea, il direttore sportivo del Messina Giuseppe Pavone è tornato finalmente a parlare in conferenza stampa all’indomani della desolante sconfitta rimediata ad Avellino. “Dopo un 6-0 il silenzio sarebbe stato meglio ma essendo qui da tre mesi è giusto esporsi ogni tanto. Sono un tipo chiuso, non amo i microfoni nè mettermi in mostra. Chiedo scusa per la prestazione di Avellino a tutti i tifosi e alla città. Una squadra di calcio è come una famiglia e io e il presidente siamo i genitori. Quando i figli sono felici bisogna restare in un angolo, quando ci sono problemi invece devono essere loro ad affrontarli”. 

Marco Manetta
Una chiusura difensiva di Marco Manetta (foto Arturo Greco)

Al “Partenio” è emersa in modo lampante la difficoltà di un gruppo molto giovane, privo di leader carismatici: “Abbiamo problemi di classifica e sinceramente non ci aspettavamo una figuraccia del genere. Siamo i primi ad essere rammaricati anche perché inaspettata dopo le gare con Trapani, Benevento e Monopoli. Eravamo convinti che la nostra crescita sarebbe continuata. Abbiamo subito un black-out. La mia teoria è che nell’arco di un campionato ci siano tre-quattro partite in cui la squadra purtroppo non entra in campo”.

Pavone ha commentato anche il faccia a faccia con il presidente Sciotto: “Giustamente ci ha convocati per avere spiegazioni. Stiamo subendo troppi gol su calci piazzati, angoli e rimesse laterali. Questa lacuna ci è costata quattro-cinque punti. Si è creata anche una fobia degli ultimi minuti, in cui abbiamo sempre subito. Non cerco alibi perché sono tipici dei perdenti. Il mister si è assunto le responsabilità, che però sono condivise. Il presidente ci ha proposto un certo budget e un minutaggio, che abbiamo accettato”.

Giuseppe Pavone
Giuseppe Pavone in conferenza stampa (foto Paolo Furrer)

L’ex ds del Foggia rimarca anche il peso delle assenze: “Siamo convinti di avere una squadra che con l’aiuto di chi ci vuole seguire può tirarsi fuori da questa situazione. Siamo stati anche sfortunati per gli infortuni di Petrucci e Marino, gli elementi più esperti, che nei momenti cruciali dovevano trasmettere tranquillità, e Anatriello, che da 2004 è fondamentale in ottica minutaggio”. 

I punti dilapidati fin dall’esordio casalingo con il Potenza pesano oltremodo: “Ci sta venendo la psicosi degli ultimi minuti, in cui abbiamo perso sei punti, contro Trapani, Casertana e Latina, quando eravamo sempre in vantaggio. Andiamo in confusione, abbiamo probabilmente paura di vincere. Cercheremo di lavorarci. Siamo felici e orgogliosi di questo gruppo, composto da gente seria e perbene ma anche da giovani che devono maturare. A volte nelle difficoltà si riescono a superare tante problematiche, legate ad esempio all’assenza di un campo di allenamento”. 

Rizzo
Il colpo di testa di Francesco Rizzo (foto Arturo Greco)

Pavone ritiene che si sta ponendo qualche fondamenta: “Gli obiettivi più immediato sono la salvezza e la creazione di un gruppo nella prospettiva di un futuro più roseo per il Messina. Proprio per evitare di cambiare trenta calciatori ogni estate abbiamo iniziato a porre delle basi su cui programmare. Ci sono quattro-cinque elementi a cui si dovrebbero prolungare i contratti”.

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