Paolo Spadaro, da Messina al bronzo mondiale. “Sogno il biliardo alle Olimpiadi”

Paolo SpadaroIl campione messinese di biliardo Paolo Spadaro

A scandire il panno, che contraddistingue il tavolo da biliardo nella disciplina dei 5 birilli, è la stecca del messinese Paolo Spadaro, la cui precisione chirurgica nell’indirizzare le palle verso i birilli gli ha consentito di conquistare il bronzo mondiale nel 2019. La crescita del ragazzo di Pagliara, classe 1986, passa dai tavoli di Roccalumera fino a quelli del comune torinese di Moncalieri, dove risiede, per poi conquistare diversi titoli fra cui il Campionato Italiano di prima Categoria nel 2013. L’approdo in maglia azzurra rappresenta un importante capitolo della sua carriera, che ora lo vedrà protagonista ai prossimi Europei di Vienna.

Paolo Spadaro durante una partita

Paolo è partito dalla provincia di Messina per coltivare la passione, raggiungendo importanti traguardi e anche il ruolo di istruttore federale: “Ho iniziato a dieci anni, guardando mio padre giocare in un circolo sportivo di Roccalumera. Di conseguenza, mi sono avvicinato al tavolo e un giocatore di livello nazionale ha notato in me delle potenzialità e ha suggerito di farmi seguire un percorso di crescita in questo sport. Ho frequentato dei corsi e già a 15 anni ho raggiunto un buon livello. Successivamente, giocando parallelamente anche a calcio, mi sono allontanato per un po’ dai tavoli di biliardo. Poi ho ripreso, con tanta buona volontà, per provare a primeggiare in questo sport. Purtroppo la Sicilia non offriva la possibilità di affacciarsi a palcoscenici più importanti come il Nord e dunque, avendo anche un cugino a Torino, ho deciso di trasferirmi lì a 21 anni, con un amico”.

Una progressiva scalata lo ha portato tra i protagonisti assoluti della disciplina: “Inizialmente ho cominciato a frequentare dei circoli in cui già si cimentavano grandi giocatori, sfruttando il fatto che sia in Lombardia che in Piemonte la mia disciplina ha una forte tradizione. Ho imparato, vedendoli giocare, cercando di carpire le loro tecniche. Contemporaneamente ho cominciato a lavorare in una fabbrica e la mia passione per questo sport mi ha consentito sempre di più di crescere di livello. A 26 anni ho fatto il salto di qualità nella categorie nazionali e dunque professionistiche e ho lasciato il lavoro per continuare la mia carriera, affiliandomi a un circolo di Moncalieri, in provincia di Torino. Sono entrato in società con questo circolo e ho preso il patentino da istruttore”. Dal punto di vista agonistico mi sono distinto nelle selezioni nazionali e regionali”.

Paolo Spadaro

Paolo Spadaro in azzurro fa festa al Mondiale di Pistoia del 2019

L’apice fin qui il podio ai mondiali: L’anno scorso ci sono stati mille iscritti in tutta Italia per otto posti e io sono riuscito a qualificarmi per il Mondiale. Vincendo gara dopo gara mi sono ritrovato sul podio, conquistando la medaglia di bronzo. In questo momento è il risultato più importante, perché nel biliardo è una delle manifestazioni più prestigiose, l’élite delle gare. Ogni anno c’è un altro evento a Saint-Vincent, in cui partecipano atleti prestigiosi, però il titolo Mondiale resta l’apice del movimento. Questo risultato mi ha permesso di essere convocato nella Nazionale che, Covid permettendo, a maggio mi consentirà di far parte della spedizione dei campionati Europei a Vienna, insieme ad altri quattro giocatori italiani”.

Il biliardo dovrebbe diventare disciplina olimpica: “Stanno lavorando tantissimo per ottenere questo risultato, ma non è facile. Siamo tra i migliori al mondo e questo è dimostrato dagli ultimi palmares mondiali, dietro di noi l’Argentina. Il fatto che sia poco sviluppato negli altri paesi rappresenta un ostacolo per il suo ingresso nei Giochi. Se dovesse accedere, sarei contentissimo, in quanto rappresenterebbe l’occasione di poter partecipare ad un’Olimpiade. Comunque ci spererò sempre, perché il mio sport non ha un vero e proprio limite di età, e questo è dimostrato da atleti che anche a 60 anni hanno vinto titoli importantissimi”.

Paolo Spadaro

Paolo Spadaro in azione

L’impegno è consistente e Spadaro gestisce anche una sala biliardo a Moncalieri: “Mi alleno quattro o cinque giorni la settimana, per quattro ore al giorno. A questo comunque va aggiunto anche l’impiego da istruttore e il tempo che dedico alla gestione del circolo. Il nostro sport purtroppo ha ancora poca visibilità, anche se negli ultimi tempi c’è stata un’evoluzione, con la Federazione che sta cercando di portalo anche nelle scuole, per creare delle formazioni giovanili. Al di là della passione che è fondamentale, ai giovani consiglio di applicarsi tanto, in quanto i risultati si vedono dopo un po’ di anni: bisogna insistere e studiare ogni singolo tiro, per crescere e competere con i grandi giocatori”.

Il Covid ovviamente sta pesando tanto: “Per noi molto, in quanto giocando in luoghi chiusi ci siamo dovuti fermare. Le ultime gare si sono svolte con la mascherina e ovviamente bisognava restare distanziati. Molti eventi sono state annullati o sospesi, in attesa di tempi migliori”. Quanto manca la Sicilia? “Ogni anno quando posso ci torno, perché la mia famiglia è lì. Qui mi manca tantissimo, anche se al Nord ho i miei spazi, la mia vita e mi trovo benissimo. Ma la Sicilia rimane sempre nel cuore”.

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