Non è solo sfortuna, adesso il Messina vada oltre i propri limiti

Cartellino giallo per Milinkovic (foto Salvatore Mannarino)

Si dice che la dea bendata aiuti gli audaci, un detto che porta con sé anche l’altro lato della medaglia, vale a dire di una sfortuna che invece tende a prendere di mira chi non osa o tende a complicarsi la vita. E’ il caso del Messina di Cristiano Lucarelli, costretto a fare i conti con la con la serie di tre ko consecutivi, ma soprattutto con una classifica preoccupante ed una tifoseria in fermento.

Cristiano Lucarelli

Cristiano Lucarelli si sgola dalla panchina (foto Salvatore Mannarino)

A Cosenza i giallorossi non meritavano di perdere, anzi ad un certo punto della gara il pareggio forse sarebbe stato pure stretto a Pozzebon e compagni, al cospetto dei silani che quasi mai hanno seriamente impensierito Berardi. Che sia immeritata o meno, però, la sconfitta è diventata la fedele compagna di viaggio di un Messina schiavo dei propri limiti caratteriali. Tecnicamente l’undici tipo vale qualcosa in più dei miseri 15 punti racimolati sin qui, ma nel calcio non si vive di sola tecnica, ma anche di personalità, malizia e serenità a livello mentale, tutti fattori che in questo momento non sono presenti all’interno della truppa biancoscudata. Il grido l’allarme lanciato dal tecnico livornese alla vigilia della trasferta in Sila e confermato nella sala stampa del “Marulla”, deve far drizzare le antenne a tutti, nessuno escluso.

Il Cosenza celebra il gol partita di Statella (foto Salvatore Mannarino)

Il Cosenza celebra il gol partita di Statella (foto Salvatore Mannarino)

Quel “questa maglia non è per tutti” vale più di mille giustificazioni o spiegazioni di ogni genere. Questa squadra ha dei limiti caratteriali che amplificano oltre misura quelli tecnici e la gara di sabato ne è la prova provata. Una partita interpretata nel modo giusto per 85 minuti. Nardini è in ritardo di condizione ma sembra poter dare sostanza ad un centrocampo sin qui troppo leggero, mentre Palumbo sulla destra è sembrato un pesce fuor d’acqua, ma nel complesso la prestazione è stata tutt’altro che da buttare. Superati i primi minuti di studio, il Messina si è giocato la partita ad armi pari, mettendo in difficoltà un Cosenza che ha sofferto la rapidità di Milinkovic e Ferri, con Pozzebon sempre pronto a fare il lavoro sporco.

Pozzebon

La progressione di Pozzebon

Le occasioni i siciliani le hanno pure create, ma le conclusioni di Pozzebon fuori d’un soffio e gli spunti del giocatore di origini serbe non hanno sortito gli effetti sperati, così l’astinenza da gol è aumentata fino a superare quota 270 minuti. La sfortuna ha quindi deciso di accanirsi sui giallorossi, con l’ingenuità di Pozzebon che ha spalancato le porte del penalty a Statella (l’ennesimo episodio arbitrale che non è andato giù a Lucarelli), regalando i tre punti alla squadra di Roselli. Al Messina restano solo i complimenti del tecnico di casa, oltre alla consapevolezza di poter da ora in poi sbagliare pochissimo.

Reggina

Messina ko a Reggio nel derby d’andata

Il finale di 2016 infatti sarà da cardiopalma: le sfide con ViboneseReggina in casa e Siracusa fuori chiuderanno l’anno, per un Natale non adatto ai deboli di cuore, perché nei prossimi venti giorni la squadra di Lucarelli si giocherà moltissimo. Il tecnico livornese, dopo un inizio incoraggiante, dovrà dimostrare di saper incidere sull’aspetto mentale della squadra, spronare un gruppo e portarlo al di là dei propri limiti. Poi sarà mercato e lì la società dovrà piazzare i colpi giusti per salvare una barca che sembra proprio non volerne sapere di smettere d’imbarcare acqua.

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