Messina, un girone d’andata con più ombre che luci

Il generosissimo capitano giallorosso Giorgio Corona: una spina nel fianco della retroguardia pugliese (foto Gabriele Maricchiolo)

Diciotto gare, meno uno al termine del girone d’andata. Il Messina è arrivato in crisi alla sosta natalizia, con 17 punti ed appena tre vittorie all’attivo, ma non “brinda” ormai da due mesi. Un cammino cominciato il 30 agosto da Barletta, all’insegna del nuovo spezzatino varato dalla Lega Pro. Al “Puttilli” una prodezza di Floriano condanna la squadra di Grassadonia alla prima sconfitta. All’esordio interno il pari scoppiettante con la Lupa Roma. Nigro, a segno di testa sugli sviluppi di un corner, illude. Tajarol e Celli lanciano i capitolini. Corona evita il ko, ma il Messina spreca nel finale le chances per ottenere l’intera posta. Il 12 settembre è notte magica al “Granillo”. Orlando, al debutto con la nuova maglia, decide di tacco il derby dello Stretto, al minuto 77, mandando in visibilio la tifoseria. Da lì inizia però la brusca frenata che assume i caratteri del crollo contro il Matera. E’ incredibilmente 0-5 (gol di Iannini, due volte Letizia e altrettante Madonia) per i lucani che archiviano la pratica già nel primo tempo. Il ko infrasettimanale di Pagani, prodotto dalla maligna punizione di Caccavallo, acuisce i problemi. Con la Casertana va poi in scena il triste remake del precedente match casalingo: finisce 1-5 (Antonazzo, doppietta di Bianco, Alessandro e Mancosu), con il Messina (inutile il centro di Stefani su rigore) nuovamente tramortito nei primi 45’. Toccato il fondo Bucolo e compagni si rialzano contro il Lecce. Il 4 ottobre Moscardelli porta avanti i salentini, ma questa volta il Messina reagisce e, in superiorità numerica per il rosso a Lopez, trova con Orlando, Corona e Vincenzo Pepe le reti di un 3-1 rigenerante.

Il difensore centrale Mirko Stefani si rammarica per il gol del possibile 3-2, mancato d'un soffio contro la Lupa Roma

Il difensore centrale Mirko Stefani si rammarica per il gol del possibile 3-2 contro la Lupa Roma

Compiuta l’impresa ai danni dei pugliesi i peloritani strappano un buon pari a Castellammare di Stabia. Corona, da ex, sblocca il risultato. Caserta rimedia per i campani. Il resto lo fa un super Iuliano, che si è ormai guadagnato la palma di numero uno a spese di Lagomarsini. Battuta la Vigor Lamezia al “San Filippo” con un rigore del solito Re Giorgio, il Messina perde nuovamente terreno. Allo scialbo 0-0 di Melfi segue la sconfitta di misura (0-1) con il Foggia che fa il blitz grazie a D’Allocco. Lo 0-0 di Cosenza, con rigore sbagliato da Corona e soprattutto l’1-1 con l’Aversa Normanna alimentano nuovi rimpianti. L’ex De Vena riprende il Messina, passato a condurre grazie a Damonte dopo il penalty fallito da Orlando. La caduta prosegue con la sconfitta subìta in rimonta a Martina Franca, quando un doppio Montalto annulla l’iniziale vantaggio di Izzillo, e la beffa firmata Rigione contro il Catanzaro che pareggia i conti dopo il rigore trasformato da Stefani. Ad Ischia Ciotola agguanta il Messina sul 2-2, firmando la doppietta personale e vanificando le prime marcature stagionali di Altobello e Bjelanovic. Il croato, finalmente sbloccatosi, regala nel turno seguente l’1-1 in serale con il Benevento, che aveva aperto le marcature con Scognamiglio. La sconfitta di Salerno è storia recente. Bovo stende il Messina all’Arechi e lo consegna ad un Natale amaro.

Bucolo contende un possesso ad un avversario in mezzo al campo (foto Paolo Furrer)

Bucolo contende un possesso ad un avversario in mezzo al campo (foto Paolo Furrer)

I NUMERI – Diciassette punti, frutto di tre vittorie, otto pareggi (come il Foggia e soltanto il Melfi con 11 ne ha collezionati di più) e sette sconfitte. Le prime diciotto giornate del girone d’andata che si concluderà il 6 gennaio hanno riservato al Messina più dolori che gioie. La striscia senza successi si è infatti allungata a nove turni e delle tre affermazioni conquistate l’ultima risale al 18 ottobre, giorno dell’1-0 sulla Vigor Lamezia. Dieci i punti collezionati al “San Filippo”, sette quelli fuori. Quindici le reti complessive, come Savoia e Aversa Normanna. Soltanto Barletta e Reggina hanno fatto peggio. Venticinque, invece, i gol subiti. Sul dato che fa del Messina la quart’ultima difesa pesa la doppia batosta casalinga con Matera e Casertana. La porta è rimasta inoltre inviolata soltanto in quattro incontri. Viceversa in sette occasioni i peloritani sono rimasti a secco. Corona con quattro centri, rifilati a Lupa Roma, Lecce, Juve Stabia e Vigor Lamezia, è il miglior marcatore. Alle sue spalle il terzetto composto dall’ormai ex Bjelanovic, Orlando e Stefani, con due reti a testa. Un centro per Nigro, Vincenzo Pepe, Izzillo, Altobello e Damonte. Nessuno ha siglato più di una rete in 90′. Due i rigori realizzati, entrambi da Stefani, altrettanti quelli falliti, uno ciascuno da Corona e Orlando. Tre i penalty contro, tutti messi a segno da Letizia del Matera, Montalto del Martina (sulla ripetizione) e Ciotola dell’Ischia. Bucolo è il più presente con 17 gettoni, seguito da Orlando e Stefani con 16 e Corona, Silvestri e Donnarumma a quota 15. Sei i cartellini rossi, rimediati da Silvestri, Benvenga, Enrico Pepe, Altobello, Bortoli e Donnarumma, mentre Bucolo è il più ammonito, con otto gialli. L’ultimo, rimediato nel confronto di Salerno, gli costa la squalifica nel primo appuntamento del 2015 con il Savoia.

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