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Messina, nessun dramma dopo il ko di Foggia. Per la maturità c’è tempo

Il Messina torna da Foggia sconfitto ma non certamente ridimensionato, dopo una partita che ha visto i ragazzi di Arturo Di Napoli in corsa almeno fino alla ghiotta chance mancata da Zanini che avrebbe riaperto i giochi. Un 2-0 che pone fine all’imbattibilità e al primato dei giallorossi, costretti a rincorrere perennemente un avversario tecnicamente superiore e costruito per un campionato di vertice. Accettare la superiorità del vincitore non vuol dire per forza condannare gli sconfitti ed il tecnico milanese ha di che essere soddisfatto nonostante il risultato negativo.

Un primo piano di Arturo Di Napoli
Un primo piano di Arturo Di Napoli

Nessun dramma quindi, perché non può essere certo un passo falso a scalfire l’ottimo inizio di campionato di questo Messina. I peloritani hanno mancato l’appuntamento con il primo esame di maturità, una maturità che nessuno chiedeva di aver già raggiunto, perché qualsiasi tifoso questa classifica, alla nona giornata, l’avrebbe sottoscritta con il sangue. Il gol di Iemmello, dopo poco più di un giro d’orologio, ha messo la gara subito in salita, facendo capire ai siciliani che aria tirasse in uno “Zaccheria” diventato un’autentica bolgia, con i suoi 12 mila spettatori. Nonostante ciò Giorgione e compagni hanno dimostrato anche a Foggia di essere squadra, sfiorando il pareggio con Gustavo e vivendo il proprio momento migliore verso la metà della prima frazione. È mancata l’incisività negli ultimi 16 metri, Barraco è stato malservito per tutto il primo tempo, mentre Salvemini in certe occasioni ha palesato tutta la propria mancanza di cinismo figlia dei suoi 19 anni.

Gustavo in azione
Gustavo in azione palla al piede

A centrocampo l’ex savonese e Baccolo hanno tenuto in piedi la baracca, mentre Fornito ha cercato di dare qualità alla manovra ma ha offerto poco in fase difensiva. Se i piedi buoni dell’ex Cosenza devono battagliare settimana dopo settimana per trovare spazio la domenica, vuol dire che Di Napoli può dormire sonni tranquilli per la qualità della rosa a disposizione. Semmai un unico appunto tattico va fatto proprio al mister, che ha raccolto fino in fondo il guanto di sfida lanciatogli da Roberto De Zerbi, giocando a specchio con il 4-3-3 dei satanelli. Un chiaro messaggio d’incoraggiamento lanciato alla squadra di potersela giocare ad armi pari, ma che invece si è trasformato in un peccato di presunzione.

Il Messina lascia il campo dopo la sconfitta
Il Messina lascia il campo dopo la sconfitta

Se la difesa ha sofferto come mai in questo inizio di stagione, è perché il centrocampo non ha potuto dare la dovuta copertura. Dall’altro lato, il trio Floriano-Sarno-Iemmello (probabilmente il migliore della categoria) ha fatto il resto, facendo ammattire De Vito e Palumbo. Ma gli errori sono stati creati proprio per trarne insegnamento, così ai giallorossi non resta che lasciarsi alle spalle questa sconfitta che, nonostante tutto, ha confermato per l’ennesima volta che il Messina ha tutte le carte in regola per poter restare nelle zone nobili della classifica. Ora però serve la reazione, perchè già nella trasferta di Melfi la squadra di Di Napoli deve confermare  tutte le proprie qualità, magari recuperando qualche elemento di peso lì davanti, per aumentare la propria pericolosità negli ultimi 16 metri.

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