Il taglio del nastro della mostra d’arte “Cuore Mediterraneo”

La mappa che ha ispirato la mostra

Fino a sabato, presso la Camera di Commercio di Messina, sarà possibile visitare la mostra d’arte contemporanea “Cuore Mediterraneo – il mare sa tutto, il mare ha visto tutto”, inaugurata martedì ed organizzata dal team di Mutualpass nell’ambito della decima edizione dello spettacolare sbarco di Don Giovanni d’Austria.

In esposizione ogni mattina (dalle ore 9 alle 13) le opere di 27 artisti: Antonello Arena, Maria Berenato, Antonello Bonanno Conti, Giuseppe Brancato, Simone Caliò, Concetta De Pasquale, Ilenia Delfino, Antonino Gambadoro, Gaetano La Fauci, Alessandra Lanese, Mantilla, Josè Martino, Claudio Militti, Lidia Monachino, Riccardo Orlando, Paolo Piccione, Pippo Pittaccio, Stello Quartarone, Giuseppe Raffaele, Nino Rigano, Dimitri Salonia, Alfredo Santoro, Piero Serboli, Togo, Orazio Urzì, Aurelio Valentini e Ranieri Wanderlingh.

Ventisette profili artistici diversi, contraddistinti tutti dalla grande qualità della ricerca sia estetica che concettuale. Una mostra che non ha eguali per lo spessore e per la vastità dei campi che sono stati investigati dai protagonisti di questa esposizione. Una mostra che attraverso lo sguardo molteplice, profondo, strutturato e contraddistinto da un enorme fascino estetico e dalla non comune bellezza, abbraccia ed esplora la tematica del mare. Una tematica attualmente al centro dell’attenzione giornalistica e dell’informazione per il grande clamore mediatico che attorno al mediterraneo si fa, ma che non ha avuto finora degli eventi, come questo, di puntuale e strutturata investigazione.

Grande è il potenziale emotivo ed estetico del mare, che è certamente cosa politica, cosa geografica ma, soprattutto, uno stato d’animo e solo gli artisti, in quanto ingegneri dell’animo, sono in grado di esplorare e restituire delle visioni diverse che possono farci comprendere il grande livello e il grande patrimonio che il mare, specialmente il mediterraneo, ci lascia. Una mostra a tutto campo che attraversa stili diversi, abbiamo, infatti, episodi di naturalismo, realismo, post impressionismo, espressionismo astratto, una pluralità di sguardi che costituiscono una ricerca che, nella sua restituzione, rappresenta un patrimonio culturale eccezionale per la città di Messina. Il percorso è stato curato da Luigi Mondello, Mosè Previti e Daniele Di Bartolo.

“Anche questa volta – dichiara Mondello – cogliendo l’occasione delle manifestazioni per l’anniversario dello spettacolare sbarco di Don Giovanni d’Austria, abbiamo voluto sviluppare un nuovo sistema di comunicazione, chiamando a raccolta artisti con profili, temperie e caratteristiche variegate. Mancherebbe in noi quel fondamentale discrimine di coerenza se rinunciassimo alla commistione, all’amalgama del profondamente diverso, dell’altro”. 

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