Tra i protagonisti del Giro d’Italia c’è anche… il premier Giuseppe Conte. Il primo ministro ha raggiunto la carovana per vestire i panni dello starter d’eccezione e ha rotto il cerimoniale prendendo il microfono e intervistando Vincenzo Nibali. Lo “squalo dello Stretto” ha risposto con simpatia alle domande puntuali del premier, che ha mostrato di avere una buona conoscenza del ciclismo.
“Per me è un onore e un piacere essere qui. Ho sempre seguito il Giro d’Italia e tante volte sono stato anche io tra la gente a bordo strada ad aspettare la corsa. Non avrei mai pensato di salire un giorno sul podio insieme ai corridori. Rivolgo un in bocca al lupo a tutti”, ha esordito.
Poi si è intrattenuto con i nostri connazionali, aggiungendo: “Ho detto ai corridori italiani, da Nibali a Viviani a Formolo, per i quali faccio il tifo, di mettercela tutta: tutta l’Italia li guarda e li sostiene. Noi ci aspettiamo molto dallo “squalo”. Siamo sportivi, ma tifiamo italiano…”, ha chiosato.
“Il primo ricordo del Giro – ha aggiunto ancora il presidente del consiglio – risale alle elementari quando, in un piccolo paesino del foggiano, vedemmo passare i corridori, sventolando le bandierine. È una grande festa popolare, accessibile a tutti: ho vissuto il dualismo Merckx-Gimondi e tifavo ovviamente per il secondo, poi ho sostenuto Moser e quindi Pantani. Ho seguito pure Bugno”.
La corsa rosa ha una valenza anche culturale: “È anche un modo per far conoscere la nostra Penisola, tanti posti meno conosciuti. Andavo spesso in bici, ma da quando sono presidente del Consiglio purtroppo non lo faccio più. A Roma sarebbe bellissimo nel centro storico”.
Il premier designato dai viceministri Di Maio e Salvini, leader politici dei due movimenti che tessono le fila dell’esecutivo, ha fatto poi un riferimento al “Governo del cambiamento. Infatti non è frequente vedere un presidente del Consiglio a una partenza. Lascio a voi l’indagine e la ricerca storica. Ci sono, ci siamo, vogliamo studiare per l’anno prossimo un maggiore coinvolgimento anche per fare sistema. Con gli enti locali possiamo cercare di valorizzare questa festa nazional-popolare, vera cartolina delle bellezze paesaggistiche e architettoniche italiane”.
Presente anche il sottosegretario Simone Valente, che ha sottolineato: “Ho sempre seguito il ciclismo, il mio idolo era Pantani, che ci ha fatto sognare. Adesso ci sono altri campioni e dobbiamo fare il tifo per loro. L’atmosfera al Giro è sempre emozionante e ti coinvolge. È un evento sportivo, ma soprattutto culturale per l’Italia. Non solo per gli appassionati”.
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