Il 31 marzo la Rassegna Laudamo Show-Off presenta “Il Tempo della Mela”

teatroIl Tempo della Mela

Per la Rassegna Laudamo Show-Off, lunedì 31 marzo, alle ore 21, andrà in scena lo spettacolo, prodotto da La città futura, Il Tempo della MelaTre vite dentro la rivoluzione trascorsa”, con Milena Bartolone, Gabriella Cacia, Elvira Ghirlanda, per la regia di Marcantonio Pinizzotto. Riscrittura tragicomica di Mela, un testo del 1981 in cui Dacia Maraini esplora con leggerezza di mano e ritmi di farsa, il difficile mondo della convivenza femminile. Un viaggio nella famiglia, privata dai suoi elementi maschili, con le sue crudezze e le sue dolcezze, all’interno di uno spazio chiuso: la casa. Lì dove da sempre si consumano le voglie e le speranze delle donne.

Laudamo

Il Tempo della Mela

Anni ’80. Sud Italia. Una cucina. Tre donne: una nonna, una madre e una figlia. Mela è una personalità solida e definita, libera. Del suo passato di suggeritrice teatrale rimane la pragmatica volontà di vivere mettendo in scena una risoluta sfida al tempo e alla morte. Rosaria è un’ex sessantottina, un’idealista intransigente che lavora come traduttrice e si fa integralmente carico delle esigenze materiali della famiglia. Carmen, inesorabilmente irrisolta, si auto-definisce con lucidità: “viziata, pigra, egoista, noiosa, capricciosa”. È incapace di emanciparsi e di intessere relazioni che non siano patologiche.

L’azione teatrale, tra equivoci ed eresie, conflitti sclerotizzati e detonazioni latenti, si gioca tutta intorno all’inadeguatezza della struttura familiare e quella dei soggetti che la compongono. I tre personaggi sono tre diversi meccanismi di funzionamento del femminile in assenza del maschile. Tre generazioni ma soprattutto tre età di miti e sconfitte, tre opzioni di sopravvivenza tramite la messa in relazione di un tempo personale e uno collettivo. La riflessione si sposta oltre i confini familiari e approda ai meccanismi sociali, all’utopia mancata di ogni Rivoluzione. Il tempo diventa trascorso per una condizione ignota ma necessaria all’atto stesso e disperato di esserci.

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