Il blitz di Messina rigenera una Paganese che sembrava in difficoltà. Dopo la seconda vittoria ottenuta in campionato, sempre lontano dal “Torre”, l’ex Gianluca Grassadonia può lodare la sua squadra per risultato e prestazione: “L’avevamo studiata bene e sono stati bravi i ragazzi a saperla interpretare, sfruttando l’episodio in occasione del primo gol. Siamo un cantiere aperto, avevamo due esordienti dall’avvio come Camilleri e Herrera. Alla mezz’ora del secondo tempo eravamo cotti, non dimentichiamo che l’organico è stato costruito tra fine agosto e inizio settembre con giocatori che erano a casa. Dobbiamo essere bravi a centellinare le energie”.
Marruocco tra i pali sul cross di Mileto (foto Giovanni Chillemi)
“Elementi esperti come Pestrin e Reginaldo – prosegue Grassadonia – danno il loro contributo fungendo da esempi dal punto di vista del comportamento e nel far capire i valori ai ragazzi più giovani. Abbiamo grandi margini di miglioramento e la vittoria serve per il morale. Deve darci anche la giusta convinzione ed una maggiore autostima. Siamo indietro, ma abbiamo tanto entusiasmo”.
E’ una Paganese nel segno degli ex giallorossi: ben quattro in campo. Per Grassadonia il ritorno a Messina da avversario ha avuto un sapore particolarmente dolce: “Maiorano è arrivato non in condizione, stiamo cercando di fargliela ritrovare, ma non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. Silvestri ha invece svolto la preparazione ed è un altro giocatore che conosco. Sono convinto che daranno tanto. A Messina sono stato benissimo due anni e tra ieri ed oggi ho visto tanti amici. E’ sempre un’emozione particolare ritornare qui. Restano le persone, al di là del calcio”.
L’ultimo pensiero è per il collega Sasà Marra, al quale lo lega un rapporto d’amicizia. “Deve continuare a lavorare. E’ un allenatore importante oltre che un amico e dimostrerà le sue qualità come sta già facendo”.
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