Due Torri, si chiude: il ritiro durante la sosta? Di Bartolo: “Visto abbandono totale”

“La squadra è ferma da giorni, i calciatori sono tutti stati inseriti in lista di svincolo. Non ci presenteremo ad Aversa e concluderemo con questa rinuncia il girone di andata”.
E’ tutto, gente. Con queste parole del presidente Giovanni Di Bartolo cala il sipario sulla storia del Due Torri. Dopo 43 anni, 4 campionati di Serie D e nessuna retrocessione, il futuro è già stato scritto. Manca – solo –  la lettera di rinuncia da indirizzare agli uffici romani della Lega Nazionale Dilettanti.

Due Torri

Tutti i calciatori rimasti sono stati svincolati

Poi la cancellazione, l’oblio e non sarà nemmeno un “tutti a casa”, se si pensa che il tecnico Gaetano Catalano ed i calciatori superstiti hanno lasciato il “Vasi” con armi e bagagli già ad inizio settimana.
E nonostante siano in programma altri incontri tra i soci biancorossi nelle prossime ore e dopo la sosta “sarà riunito un consiglio direttivo per vedere il da farsi”, non c’è più fiducia nel poter continuare la stagione.
E’ tutto, gente: il Due Torri, terzultimo in classifica a quota 7 punti – 12 sul campo, 5 di penalizzazione -, potrà scegliere tra una rinuncia ed una lettera di ritiro o, in alternativa, a quattro mancate presentazioni alle prossime gare in programma ed una radiazione automatica. La classifica resterà invariata, quindi saranno attribuiti tre punti di domenica in domenica agli avversari designati dal calendario.
Nulla da fare, così come preannunciato da giorni e come lasciato intendere dal fuggi fuggi da Gliaca di Piraino già dopo le dimissioni di Antonio Venuto, alla vigilia della finestra di calciomercato.

Giovanni Di Bartolo

Giovanni Di Bartolo non è disposto a condividere le colpe del fallimento con vecchia società ed amministrazione

Game over. Si chiude, insomma, ma Di Bartolo è un fiume in piena e – dopo che il Due Torri sarà comparso anche da un punto di vista burocratico – sembra pronto a rendere pan per focaccia a chi, a suo dire, ha lasciato morire la società nella più totale indifferenza:  “Sono qui da quaranta giorni, ho speso molto: cosa mi si può rimproverare? Stanno filtrando dei messaggi sbagliati – commenta –. Questa società aveva dei problemi che si sono rivelati insostenibili, anche di natura fiscale. Chi fa i debiti li paga, questo è certo, è lo stesso statuto delle ASD a dirlo. Cosa avrei potuto fare?” Quindi per il consulente immobiliare, coinvolto nella dirigenza dell’ACR Messina e fino a qualche settimana fa anche in quella del Football Club Milazzo appena scomparso dai quadri federali, non finisce qui: “Avrò del tempo per parlare, per chiarire la mia posizione, – continua – perché sono spettatore di situazioni davvero inaccettabili. C’è un abbandono totale nei confronti del Due Torri, anzi sembra quasi che fossero tutti d’accordo per far chiudere la squadra. Sbaglio a dire che ho riscontrato maleducazione se chi di dovere non si fa nemmeno rintracciare al telefono? Basti pensare che nell’ultima chiamata l’assessore allo sport l’ha messa sullo scherzo… E’ incredibile!”.
Ma le parole, adesso, non servono più. La storia del Due Torri è già in archivio. La solita, ingloriosa fine è dietro l’angolo.

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Cronista sportivo da sempre, in MessinaSportiva da ancor prima.
Cresciuto sui campi di calcio, si dedica anche all'approfondimento ed alla pallacanestro