Coppa: il Trapani batte in rimonta il Sant’Agata (2-1), in campo con nove under

Non demerita un Città di Sant’Agata imbottito di giovani (ben nove gli under titolari), sconfitto 2-1 dal Trapani ed eliminato dalla Coppa Italia. Dopo l’ottima gara di domenica scorsa al “Massimino” di Catania, in vista anche della Mariglianese, mister Vanzetto ha operato un massiccio turnover, dando spazio a chi fino a questo momento ne aveva trovato meno. Chi è sceso in campo non si è risparmiato, e nonostante la sconfitta, sono arrivate indicazioni positive. Da registrare l’esordio di due giovani santagatesi provenienti dall’Under 19, Mattia Frusteri e Gioacchino Gullotti.

Parte benissimo il Sant’Agata, che dopo appena un minuto passa con Catalano, abile a superare Cultraro in uscita. Al 13′ i padroni di casa potrebbero raddoppiare, ma il tiro cross di Napoli viene neutralizzato da un grosso intervento di Cultraro. Dal possibile 2-0 su capovolgimento di fronte, si passa all’1-1 con Mascari che con un pallonetto non lascia scampo a Quartarone. Sulle ali dell’entusiasmo, il Trapani potrebbe passare al 18′ con la punizione di Falcone che termina a lato. Al 27′ ancora ospiti pericolosi questa volta con Mascari che dopo essersi liberato di Napoli vede stoppata la sua conclusione da un grande intervento di Gallo. Poco prima del riposo il Città di Sant’Agata potrebbe rimettere la testa avanti con il tiro a giro di Carrà che termina di poco alto.

Ad inizio ripresa Musso, partito in posizione sospetta, viene fermato dalla tempestiva uscita di Quartarone. Al 58′ arriva la rete che decide la partita. Kosovan, dopo aver saltato il diretto marcatore, pennella per la testa di Musso, che da pochi passi insacca. Nel corso del 76′ ci sono le proteste dei padroni di casa per un fallo in area su El Yacoubi, ma il direttore di gara fa segno di continuare. Da qui alla fine non accade più nulla e al triplice fischio la festa è per il Trapani che continua il suo cammino in Coppa Italia. Il Sant’Agata potrà concentrarsi invece sul campionato. A fronte di tante prove convincenti c’è una classifica cortissima, con un +2 sui playout che impone assoluta concentrazione.