Chiaria: “Mai dubitato della promozione. L’addio non fu una scelta mia”

Trentasei presenze complessive e quindici reti con il Messina. Roberto Chiaria è stato tra i grandi protagonisti del salto in Seconda Divisione, facendosi apprezzare per il fiuto del gol e l’attaccamento alla maglia. Poco più di un anno solare (dal dicembre 2012 al gennaio 2014) vissuto intensamente. Eppure quella separazione, dopo il difficile girone d’andata dei giallorossi nel torneo di quarta serie, ha regalato alla storia un finale particolarmente brusco. “Sono contento per i miei compagni che hanno meritato la promozione e per gli splendidi tifosi di una piazza come quella di Messina. Non ho mai pensato, nemmeno per un attimo, che si potesse fallire l’obiettivo. In questi mesi – spiega l’attaccante – ho seguito i risultati, ma ho cercato di staccare un po’ la spina, concentrandomi su altro”.

Chiaria esulta con Corona

Chiaria esulta con Corona

Al momento il bomber di Cernusco sul Naviglio si sta dedicando agli studi universitari in Lettere dopo aver lasciato lo Stretto proprio nell’ultimo giorno del mercato invernale. Troppo tardi per trovare una squadra a febbraio con cui ripartire immediatamente. “Ove ci fosse stata una possibilità concreta l’avrei colta al volo. Ad un certo punto sembrava tutto fatto con il Viareggio. Mi sono allenato lì un paio di giorni, poi la società toscana ha preferito per motivi propri non perfezionare l’ingaggio. Non è agevole trovare spazio quando già i club avevano operato sul mercato estivo e in quello di riparazione. Lo avevo comunque messo in preventivo e l’ho presa con filosofia. C’è del rammarico per aver vissuto un mese di gennaio del tutto particolare. In quel frangente avrei potuto trovare dei club interessati, ma ho pagato paradossalmente la mia volontà di rimanere a tutti i costi a Messina e quindi il troppo amore verso la squadra”.

Con Grassadonia, invece, l’amore non è mai sbocciato. L’esclusione di Ischia ha posto la parola fine all’esperienza di Chiaria a Messina, nonostante l’impiego dell’attaccante nel finale della successiva sfida casalinga con il Tuttocuoio. Gli arrivi di Bernardo, Caturano e De Vena hanno inoltre stravolto il reparto offensivo. Le parole del tecnico sul bilancio tracciato dopo il mercato invernale furono particolarmente dure: “A livello tattico e comportamentale c’era qualcosa che non andava bene. Il gruppo si è compattato con l’uscita di scena di qualche giocatore che non faceva al caso nostro: abbiamo fatto pulizia” disse l’8 febbraio il successore di Catalano. Espressioni nette che chiamarono in causa chi aveva salutato lo Stretto a gennaio, pur senza entrare nel dettaglio. Chiaria preferisce comunque non replicare. “Mi è dispiaciuto tantissimo andare via – spiega  – anche perché non è stata una mia decisione. Alla fine abbiamo comunque trovato la soluzione migliore per tutti. Ciascun allenatore ha il sacrosanto diritto di compiere le proprie scelte sull’organico, ognuno è fatto a modo proprio ed io sono contento così. Tutti hanno conosciuto a Messina il ragazzo che sono. Per questo non ho mai sentito il bisogno di intervenire su quelle parole”.

Roberto Chiaria

Roberto Chiaria a segno contro l’Ischia

Sul girone d’andata, vissuto dalla squadra tra mille difficoltà, Chiaria puntualizza: “Non ho rimpianti, il Messina alla fine è riuscito a raggiungere l’obiettivo. Finché sono rimasto ho cercato sempre di dare il massimo. La fortuna non ci ha dato una mano, tra infortuni e punti persi nei minuti conclusivi, ma ciò non ha comunque inciso in chiave promozione. Su tutte ricordo la gara con il Melfi. Pur in inferiorità numerica fummo capaci di pareggiare con un mio gol grazie a quel cuore che ha sempre contraddistinto questa squadra. Lì ci rendemmo conto che ci sarebbe stato da combattere per raggiungere la Lega Pro unica”.

L’esplosione di Ferreira, adesso uomo-mercato, non lo ha stupito. “Pedro aveva evidenziato le sue qualità anche nella scorsa stagione, quando trovava meno spazio. E’ un ragazzo forte con una grande mentalità e la cultura del lavoro. Sono dunque contento per lui. Per Ignoffo e Corona, invece, non ci sono più aggettivi. Dimostrano quotidianamente il loro spessore umano e professionale”.

L’addio di Catalano, che lo ha avuto con sé a Milazzo, richiedendone poi a gran voce l’arrivo a Messina, è stato per Chiaria un brutto colpo, dato il legame con il tecnico. “Il fatto che abbia pagato per tutti il mister è stato uno dei più grossi dispiaceri provati. In quella situazione le colpe erano almeno da suddividere tra le parti. Sono però cose che possono accadere nel calcio. Lo stimo tantissimo e gli auguro di tornare presto in pista”.

L'attaccante stacca di testa

L’attaccante stacca di testa

L’1-4 contro la Vigor Lamezia segnò l’epilogo dell’avventura di Catalano sulla panchina giallorossa. Un black-out ancora oggi inspiegabile. “Fu una partita strana, nella quale accusammo un crollo nervoso. La Vigor, invece, interpretò il match in maniera intelligente dal punto di vista tattico. Noi non eravamo molto tranquilli ed è venuta fuori quella partita choc. Si trattò comunque di episodi, perché se ci fossimo presentati a quell’appuntamento con qualche punto in più non avremmo di certo vissuto una simile situazione”.

Nonostante il finale amaro l’esperienza a Messina ha offerto a Chiaria ricordi indimenticabili, tali da rendere difficile la scelta di quelli più importanti. “La vittoria del campionato di Serie D mi ha regalato grandi emozioni. La gente di Messina, inoltre, aspettava da tanto quel momento. Se dovessi scegliere un gol andrei dritto su quello messo a segno contro l’Ischia. Era una gara valida per la Poule scudetto, di minore importanza rispetto ad altre, ma dal punto di vista personale significava tanto per il modo in cui avevo chiuso il rapporto con i campani. Il più bello esteticamente è stato invece contro il Catanzaro in rovesciata nello scorso agosto in Coppa Italia”.

Da dove ricomincerà Roberto Chiaria ? “Magari lo sapessi… Il prossimo anno ci sarà in C una categoria unica, con squadre in meno ma allo stesso tempo un campionato impegnativo e bello da disputare. Spero di trovare un progetto serio, indipendentemente dalla categoria, da dove ripartire. E magari di avvicinarmi a casa”.

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