Brilla l’Under 14 dell’Fp Sport Messina. Paladina: “Un bel percorso con lo School”

Basket School MessinaFrancesco Paladina alla guida del Basket School Messina

Ancora una stagione brillante per la FP Sport Messina. Il “patron” del club messinese, Francesco Paladina, traccia un bilancio dell’attività con uno sguardo anche al suo impegno da allenatore con la Basket School Messina in C Silver. Ma ovviamente ci tiene a parlare in primo luogo della sua “creatura”. La selezione Under 14 dell’Fp Sport Messina si è aggiudicata il girone E del torneo di categoria e adesso attende la disputa della fase successiva. Probabile la semifinale contro il Savio Messina. Soddisfatto dei risultati ottenuti?
“Ovviamente sono molto soddisfatto, il gruppo formato da ragazzi cresciuti tutti nel settore minibasket della F.P. SPORT, sta progredendo e sta dando grandi soddisfazioni sia sotto il profilo tecnico sia sotto il profilo umano. Per me e per la mia società è diventata ormai una consuetudine conquistare risultati di prestigio con il proprio settore giovanile. Ciò che mi rende più orgoglioso è la crescita di squadra, tutti in maniera eterogenea ovviamente progrediscono, frutto di un lavoro mirato ed intelligente. Ci soddisfa che le famiglie si sentano affiliate e affiatate e ci soddisfa che tanti ragazzi sia del mondo del basket, sia del mondo dello sport siano affascinati dal nostro modo di lavorare e da come giocano le nostre squadre, avvicinandosi a noi”.

Chi sono i ragazzi che compongono la squadra?

FP Sport Messina Under 14

“La squadra è composta da: Zired Alcantara, Mirko Arena, Gabriele Cordima, Dave Ingco, Andrea La Rubina, Samuele Marino, Jemuel Melo, Carlo Naccari, Lenndon Venzon, Thenujan Yogarathinanathan, Manuel ZaffinoJohn Argele. A loro sono imprescindibilmente uniti gli Under 15: Emanuele Bonanno, Alessandro Cambria, Mattia Martensini, Enrico Ortega e Gioele Vadalà. All’interno della nostra squadra abbiamo praticamente quasi tutta la formazione filippina che ha partecipato ad un torneo parallelo, organizzato dalla loro comunità, che ha vinto il campionato ed i ragazzi hanno anche vinto quasi tutti i premi individuali. Siamo una grande famiglia accogliente con tutti e tutte le comunità ma senza pubblicizzarlo. Da quando abbiamo iniziato, qui da noi sono presenti oltre alla comunità filippina, anche bambini srilankesi, nigeriani e del nord europa. Per la mia società tutto ciò rappresenta la normalità, non abbiamo sentito l’esigenza di pubblicizzarla perché non abbiamo secondi fini da raggiungere. Li alleniamo tutti insieme, formiamo delle squadre e dei gruppi di amici, li facciamo crescere completamente dal punto di vista sportivo e umano. Ho uno staff “formato” e in “formazione continua” che crede nel mio progetto e mi segue alla lettera: Orazio Cordima, con il quale seguiamo il minibasket, è Istruttore Minibasket; Santi Zaffino ci affianca, sta già studiando e lo diventerà nel prossimo futuro. Uno staff che crede nel lavoro completo e nel lavoro coi bambini e per i bambini”.

Orsa

Il play Angelo Salvatico – OrSa Barcellona

Che cosa significa per Francesco Paladina la parola Coach?
“Significa che da quando la mia società è nata, non è passato anno (tranne purtroppo una breve parentesi) in cui non abbiamo vinto una fase provinciale o una fase regionale. Siamo sempre stati competitivi e soprattutto le squadre sono sempre state formate da atleti nati e cresciuti nell’F.P., e quindi siamo molto soddisfatti di questo. Segno che lavoro e lavoriamo insieme ai miei collaboratori in maniera eccellente, e che la programmazione dà i frutti sperati. Oggi un’altra grande soddisfazione è vedere Angelo Salvatico (nonostante una negativa parentesi in quel di Livorno, maturata per cause d’altri), punta di diamante (ad oggi) della nostra società, a soli 19 anni giocare da leader, ma soprattutto da capitano nella squadra di serie C dell’OrSa Barcellona che disputerà la finale per vincere il girone siciliano e poi affronterà gli spareggi per la serie B. Ma tanti sono e sono stati gli atleti che anche più piccoli (Angelo giocava in serie C con l’F.P. a 15 anni) e prima di lui tanti, tantissimi giocatori sui quali appunto il progetto è stato incentrato: I ragazzi dell’F.P.”.

Programmazione questa sconosciuta, oseremmo dire, vero coach?
“Si, una grande sconosciuta anche se sulla bocca di tanti. Programmare non è semplice, non è per tutti e soprattutto non si può fare al computer, al cellulare o al tablet e guardando gli allenamenti dei super coach più bravi e più grandi di noi. Il problema non è fare allenamenti bellissimi, ma allenamenti che stanno dentro la programmazione e che siano efficaci per i nostri atleti. Programmare vuol dire partire dal minibasket, costruire un sistema con gli istruttori che porti i bambini a diventare atleti e poi giocatori. Programmare significa considerare un “bambino” come tale, con tutte le sue sfaccettature, ma dargli quelle nozioni e quegli strumenti che lo invoglino ad indirizzarsi verso il mondo generale dello sport, e poi, nello specifico verso il mondo del basket. Significa considerare un bambino ed un ragazzino sotto il profilo anatomico, psicologico e pedagogico, insegnare non è per tutti, richiede una grande e smisurata responsabilità, vuol dire considerare i gruppi come fossero formati da singoli, farli crescere e maturare aspettando i tempi di ognuno, e poi formare delle squadre. Programmare vuol dire avere delle grandi conoscenze, per me è importante essere laureato in scienze motorie, essere un insegnante di educazione fisica, ed un insegnante di sostegno. Tutto ciò mi da una completezza di formazione: a 360°. Nonostante ciò ho seguito tutta la trafila dei corsi federali, sia in seno alla FIP, che in seno al CONI: Istruttore minibasket, preparatore fisico, allenatore di base, allenatore, educatore sportivo e potrei continuare, ma non mi interessa focalizzare il discorso sulla mia formazione, ma su quanto la formazione di chi lavora con i bambini e con i ragazzi in palestra sia troppo importante”.

Non tutti la pensano come te coach, lo sai vero?
“Si lo so, è evidente, è sotto gli occhi di tutti. Ma è un po’ lo specchio della quotidianità, e di come va il mondo. Ci si affida a persone non formate, semplici appassionati, con attitudini amatoriali, con poche o addirittura scarsissime conoscenze, perché costa meno, perché è più facile da manovrare e “comandare”, perché è più facile da indirizzare verso ciò che è più conveniente. Non si può affidare una programmazione, un corso minibasket o un centro minibasket a persone così. Le responsabilità sono infinite, innumerevoli e i danni alle volte sono irreparabili”.

Cosa pensi della nuova vita della F.P. Sport Messina?
“Non è una nuova vita, non siamo morti. Ci hanno provato, diciamo che ci siamo assestati, il progetto è ripartito dopo il grande errore, focalizzando ancor di più le idee su quello che è giusto e su quello che non è giusto fare, su quello che è corretto e quello che non è corretto fare, su di chi ci si deve fidare e su di chi non ci si deve fidare, su quello che va programmato e su quale è la finalità della programmazione. Siamo nati come società che, attraverso la crescita dei propri giovani in tutti i campionati giovanili, nel 2012 era la prima società a Messina, eccellenza compresa. Ha formato le proprie squadre senior, dalla promozione alla serie C, e fare ciò ovviamente richiede coraggio ed intelligenza, perché non è semplice. Molte volte è deludente, sconfortante sicuramente perché si incorre in risultati ingenerosi, ma è l’unica strada percorribile per dare un futuro ai ragazzi che si affidano a noi nel settore giovanile e che abbiamo formato ed allenato nel corso degli anni. Oggi, la soddisfazione maggiore è pensare che tanti ragazzi che con noi hanno fatto il minibasket, hanno giocato da protagonisti in tutti i campionati giovanili, provinciali, regionali e di eccellenza, nei campionati senior di promozione, di serie D per finire alla serie C regionale e Nazionale”.

Basket School Messina

Pippo Sidoti e Francesco Paladina

Quest’anno un’altra soddisfazione, sei stato chiamato ad allenare, insieme a coach Sidoti, la Basket School Messina. Cosa ci puoi dire di questa tua nuova esperienza?

“Sicuramente è stato un grande riconoscimento, esser stato “scelto” dallo staff dirigenziale della prima squadra di Messina, per me che non faccio l’allenatore per professione ma per passione. Essere stati scelti da uno dei più grandi allenatori della nostra provincia, Pippo Sidoti, mi ha dato sicuramente una grande gioia nonché una enorme motivazione, Ed è stata sicuramente una bella soddisfazione per tutto ciò che ho fatto in passato oltre i 5 campionati di serie C con l’F.P. SPORT. Aver ricevuto la chiamata di Clemente Mazzù, un mio grande amico nonché dirigente della società, ha fatto si che non ci pensassi più di due volte per accettare una proposta che tanti altri avrebbero voluto sicuramente ricevere”.
Che stagione è stata?
“Allettante, molto impegnativa, ma sicuramente molto soddisfacente. Allenare con Pippo è stato entusiasmante, accrescitivo dal punto di vista professionale e umano: allenamenti intensi, interminabili, motivazionali, tecnici, con un’intensità pazzesca per tutta la durata dell’allenamento. Una squadra senza prime donne, che dopo un periodo iniziale di assestamento ha fatto si che inanellassimo un filotto di 6 vittorie consecutive, come quella del derby con l’Amatori, quella in trasferta ad Alcamo interrotte dalle sconfitte di Torrenova e con l’OrSa (oggi finaliste della C regionale siciliana), ma abbiamo ottenuto altre vittorie importanti come quella contro Adrano, con il tiro da 4 punti di Fatallah, la vittoria a Capo d’Orlando e in casa con Ragusa. Sesto posto e playoff centrati, spiace non essere riusciti a portare la serie a gara 3 con l’OrSa perché in gara 2 ci abbiamo sicuramente provato molto più di gara 1 e ci siamo andati vicinissimo, peccato per un paio di blackout. Ma sicuramente ne siamo usciti più forti e più consapevoli dei nostri mezzi come squadra e come staff”.
Programmi per il futuro?
“Con la Basket School ci dovremo incontrare, sicuramente qualcosa di buono è stato fatto e da li possiamo ripartire. Con la F.P. Sport tutti i bambini e tutti i ragazzi bisogna crescere. Crescere a dismisura allestendo squadre sempre competitive, preparate cestisticamente e fisicamente, allestendo un minibasket sempre più completo, senza mai tralasciare l’aspetto umano, ma ancora più importante senza mai tralasciare l’aspetto finale della nostra programmazione”.
Cioè’?
“Il progetto a misura di ragazzi per avere nuovamente le squadre senior formate dai giovani cresciuti nell’F.P.Sport, com’era un tempo e sicuramente come sarà nuovamente nel prossimo futuro”.

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