Egan Bernal è nella storia. Dopo il successo al Tour nel 2019, entra trionfante a Milano e fa sua l’edizione numero 104 del Giro d’Italia. È il secondo colombiano di sempre a riuscirci dopo Quintana nel 2014 e a soli 24 anni si conferma un fenomeno del ciclismo, mettendo il sigillo su un successo mai in discussione: ha dominato dall’inizio alla fine, conquistando la maglia rosa nella nona tappa con la vittoria di Campo Felice. Da quel momento in poi nessuno è riuscito a impensierirlo, complice l’aiuto di una grande squadra. La Ineos di Martinez (anche lui nella top 5 di classifica), Ganna, Moscon, Puccio e Castroviejo lo ha protetto e spinto in maniera ottimale.
Chiude secondo uno splendido Damiano Caruso. Partito come gregario, si è caricato la Bahrain-Victorious sulle spalle dopo il ritiro di Landa, realizzando il sogno di vincere la sua prima tappa (quella sull’Alpe Motta) in un grande Giro. Intanto la cronometro finale va a Filippo Ganna, al quinto successo consecutivo in una prova a tempo della corsa rosa: battuto il record di Moser. Il grande epilogo a Milano, in Piazza Duomo, proprio dove terminò il primo Giro della storia: era il lontano 30 maggio 1909.
La classifica generale. 1 – Egan Bernal (Ineos Grenadiers), 2 – Damiano Caruso (Bahrain Victorious) a 1’29”, 3 – Simon Yates (Team BikeExchange) a 4’15”.
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