Calcio

Barresi: “Mai più lo stadio chiuso o concluderò la mia esperienza a Barcellona”

Al termine della gara vinta nettamente dalla sua Igea sulla Nebros il massimo dirigente Stefano Barresi ha fatto chiarezza in merito alla querelle relativa alla vicenda stadio: “Nel mese di luglio abbiamo inoltrato la richiesta alla Commissione di vigilanza, che si è potuta svolgere soltanto a fine agosto. In quell’occasione sono state sollevate alcune criticità specialmente riguardo al settore della tribuna, mentre ci è stata concessa la disponibilità della gradinata. Abbiamo chiesto di poter svolgere la partita d’esordio in trasferta per consentire ai tecnici di avere più tempo a propria disposizione per ovviare al problema”.

Tribuna chiusa al D’Alcontres (foto Miano)

Il presidente è sincero e si prende alcune responsabilità dopo il responso negativo che ha imposto la disputa della gara a porte chiuse: “Probabilmente il mio errore è stato quello di non reiterare la richiesta di svolgimento di una nuova Commissione, che quindi si è riunita solo il 16 settembre. Rispetto alla prima convocazione sono emerse nuove criticità con riferimento ai gradoni della tribuna. Le problematiche evidenziate erano numerose: abbiamo rifatto il piano Covid tenendo in considerazione la capienza al ribasso dell’impianto dal 50 al 25 per cento poiché la Sicilia era in zona gialla. La Questura mi ha segnalato ulteriori criticità, ovvero la mancanza del certificato di verifica dell’impianto di messa a terra, il verbale relativo ai carichi sospesi, il nuovo piano di emergenza e il piano sanitario vistato dalle autorità competenti. Siamo già in possesso di molta documentazione, quella mancante siamo sicuri di ottenerla a breve”. 

I tifosi dell’Igea seguono la squadra (foto Miano)

In chiusura l’ex numero uno del Terme Vigliatore ha annunciato che se non risolverà definitivamente la questione, sarà pronto a farsi da parte. “Prometto che adempiremo a ogni richiesta in pochi giorni. Non accuso nessuno nonostante le polemiche che si sono sollevate non abbiano risparmiato nessuno. Fare calcio oggi non è facile, con la burocrazia che richiede tanto alle società. Sono sicuro che otterremo la licenza di pubblico spettacolo per lo stadio. Se così non sarà concluderò qui la mia esperienza a Barcellona. Vincere senza avere i tifosi al seguito mi ha fatto molto male, è un successo a metà. Non voglio più vedere lo stadio chiuso, fa male soprattutto pensando ai tifosi che amano la squadra”. 

Daniele Straface

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