Barcellona in attesa di decifrare il proprio futuro. Ducarello: “Un’esperienza che mi ha arricchito umanamente”

E’ calato il sipario sulla stagione della Sigma Barcellona e subito si stagliano all’orizzonte i primi interrogativi sul futuro della società giallorossa. Il PalAlberti, numeroso, colorato e capace di trasmettere una grande lezione di sportività, tributando a fine gara un meritato applauso agli avversari dell’Orlandina, ha assistito inerme alla sconfitta, la terza della serie, che è costata al team del Longano per il secondo anno consecutivo l’eliminazione ai quarti di finale playoff del secondo campionato nazionale. La truppa di Marco Calvani dopo otto sconfitte consecutive nella post season (3-0 con Brindisi nella stagione 2011/12, 3-0 contro Trento lo scorso anno ed i primi due ko nel derby quest’anno, ndc) è riuscita a conquistare in gara 3 il successo inseguito ed auspicato da un’intera città e che poteva far svoltare l’inerzia della serie ma non è riuscita a ripetersi domenica in gara 4 dando il lasciapassare alla semifinale ad un’Upea Orlandina che con le sue qualità adesso sogna in grande e che complessivamente ha vinto cinque dei sei confronti diretti stagionali.

Conciliabolo tra i giocatori della Sigma Barcellona

Conciliabolo tra i giocatori della Sigma Barcellona

Barcellona, trascinata da un pubblico ritornato ai livelli di guardia, oltre 6000 presenze in due gare, ha sognato per trentacinque minuti quando Maresca e compagni si sono portati in vantaggio di tredici punti (66-53) dando la sensazione di poter rinviare ogni discorso alla decisiva gara 5 ed invece i padroni di casa si sono arresi alla veemente reazione paladina, sorretta da un determinante 6/8 da oltre l’arco, che ha chiuso un parziale di 30-18 che ha capovolto l’esito della sfida. Nel finale Collins e compagni hanno provato il tutto per tutto, rimettendo il naso avanti proprio con 5 punti in fila del play ex Caserta sul 71-69 ma i ragazzi di coach Pozzecco hanno decretato la parola fine grazie ad alcune pregevoli giocate sull’asse Basile-Archie.

L’andamento della gara e di tutta la serie ha palesato pregi e virtù che hanno accompagnato la Sigma per tutta la stagione, in primis l’incapacità di sviluppare il proprio gioco per quaranta minuti di gioco, dando il la ad iniziali vantaggi e sconfitte in volata, come successo in diverse trasferte in stagione regolare; il piazzamento finale, il settimo nel tabellone, non ha sicuramente aiutato in un accoppiamento di grande fascino ma dall’elevato coefficiente di difficoltà. Le note liete sono invece rappresentate dall’attaccamento alla maglia dimostrato da tutto il gruppo giallorosso come testimoniato dagli high di Ganeto in gara 3 e di Filloy in gara 4, dalla crescita in regia di Pinton e Fantoni sotto i tabelloni. Adesso tutti gli appassionati della città spostano lo sguardo alle future decisioni del presidente Bonina che con i suoi sforzi si è meritato l’ennesima testimonianza di affetto della sua tifoseria, ritornata protagonista, ma che comprensibilmente fatica ad accettare il verdetto del campo dopo aver allestito una squadra di prima fascia per la categoria.

L'ass. coach di Barcellona Ugo Ducarello

L’ass. coach di Barcellona Ugo Ducarello

Parlare in questi momenti non è mai facile, sviluppare il pensiero a quattro giorni da un’eliminazione dolorosa altrettanto. L’assistant coach Ugo Ducarello riparte dai cinque minuti finali di gara 4 che hanno simboleggiato l’intero campionato: “C’è grande amarezza da parte di tutti, è comprensibile d’altronde. E’ stata l’ennesima conferma che quei black out negativi ci hanno accompagnato per tutta la stagione. Siamo stati impeccabili per trentacinque minuti mettendo in difficoltà una squadra come l’Upea composta da grandi giocatori come Basile che alla fine con le sue proverbiali giocate ha preso per mano i suoi compagni, guidandoli al successo e alla semifinale. Adesso spero che il presidente a mente più fredda possa ripartire con rinnovato entusiasmo”.
Il tecnico di Erice difende tutte le scelte di mercato avallate nell’ottica della costruzione di una squadra dall’elevato potenziale: “Il roster era molto quotato, lo abbiamo costruito in estate con scelte consapevoli, nella certezza di lavorare con persone dai grandi valori umani oltre che tecnici. Nostro malgrado un peso rilevante in campionato lo ha avuto la cattiva sorte che non ci ha aiutato, troppe le condizioni negative che si sono succedute come infortuni in allenamenti e sedute in palestra con 6-7 elementi. Il ricorso agli under diventava imprescindibile e di questo li ringrazio, ma si tratta pur sempre di tesserati alle prime esperienze”.

Sicuramente il pubblico è cresciuto a vista d’occhio ed ha fatto piacere alla dirigenza: “La società dovrà ripartire dai suoi tifosi, tornati in massa al palazzetto. Sono stati calorosi nella serie con Capo d’Orlando ma già erano aumentati nelle ultime sfide di torneo. Spero che il presidente Bonina ricarichi le pile e riparta come lui sa fare perché questa è una società che merita alti palcoscenici”.

Infine coach Ducarello analizza la sua stagione che lo ha visto in pianta stabile nello staff tecnico giallorosso, dopo i quattro anni spesi a Sassari, e che per quattro partite lo ha visto assumere la carica di head coach. L’augurio è che le strade con Barcellona non si dividano: “Sono dell’avviso che qualsiasi esperienza aiuta a crescere. E’ stato un anno un po’ complesso ma adesso saprei come comportarmi per il futuro. Ho lavorato con grandi persone, non voglio dimenticare nessuno, in primis il presidente, il team manager Saja, l’amministratore unico, l’intero staff, coach Calvani e Perdichizzi, Trimboli. Quest’esperienza mi ha arricchito dal lato umano e spero che questo connubio possa continuare”.

Il pubblico del PalAlberti

Il pubblico del PalAlberti

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